Donne per il Sociale Onlus: violenza contro le donne e non solo

(di Francesca Carlucci)

Ogni giorno nel mondo accade una violenza, una realtà che non va taciuta ma affrontata per poterla combattere insieme. È ciò di cui si occupano associazioni come quella fondata a Napoli da Patrizia Gargiulo: Donne per il Sociale Onlus.  

Perché ha deciso di fondare Donne per il Sociale Onlus? 

Innanzitutto “Donne per il Sociale” vuol dire “donne che si occupano del sociale”, principalmente della violenza contro le donne e sui bambini, ma anche di ciò che fa parte del sociale; dove c’è bisogno di aiuto, nelle nostre possibilità, cerchiamo di aiutare. Questa associazione - che è una Onlus, tutto quello che facciamo è gratuito - è nata proprio dalla necessità di aiutare le donne (e non solo) meno fortunate, più deboli, perché in pratica c’è molta poca informazione, molte donne non sanno come fare e a chi rivolgersi. 

Di quali iniziative si pregia questa associazione? 

Abbiamo portato avanti tantissime iniziative. Una molto importante è stata quella di un manuale gratuito, scritto dall’avvocato Luigi Ferrandino, contro la violenza sulle donne che spiega come fare una denuncia, a quali centri rivolgersi, cosa succede se si denuncia, insomma un aiuto pratico da distribuire nei luoghi dove le donne vanno facilmente: farmacie, chiese, fuori alla scuole, negli ambulatori. In più, abbiamo stampato un opuscolo utile ai genitori per capire quali sono i segnali se un bambino è abusato o meno. Si intitola “Look inside”, scritto dalla psicoterapeuta familiare Francesca Lauro in collaborazione con l’avvocato Luigi Ferrandino, un aiuto fondamentale perché spesso sentiamo di genitori che non si erano accorti che i propri figli avessero subito delle violenze. Ovviamente se un bambino ha i problemi di cui parla l’opuscolo non vuol dire che per forza è abusato, ma sicuramente starà vivendo un disagio. Inoltre, facciamo spesa solidale, abbiamo manifestato - spesso scendiamo in piazza per manifestare - per gli adolescenti contro l’uso di alcol e droga per far capire i danni in un’età così delicata. Abbiamo distribuito gratuitamente ai genitori l’etilometro per vedere se il proprio figlio ha bevuto o meno e le bombolette al peperoncino alle donne come arma di difesa contro una violenza. 

Abbiamo realizzato la prima aiuola contro la violenza sulle donne, anziché la panchina, portando anche un abbellimento alla città di Napoli


Abbiamo fatto anche un nuovo calendario 2022 i cui proventi siamo riusciti a donare il kit per la sala operatoria pediatrica del II Policlinico. Noi combattiamo la violenza contro le donne ma anche sui bambini che hanno sempre la precedenza. 

Vi rivolgete anche agli uomini? 

Sì, ci preoccupiamo degli uomini separati in serie difficoltà economiche. La nostra aspirazione è infatti quella di costruire per loro più unità abitative con una cucina comune nella quale possano ospitare tranquillamente, in un ambiente gioioso e colorato, i propri bambini risolvendo così il problema di non portarli in giro - perché comunque ha un costo offrire una pizza, un gelato - quindi creare laboratori e quant’altro; è un progetto molto ambizioso, a cui teniamo molto grazie alle donazioni dei nostri sponsor e soci che ringrazio sempre per il loro aiuto. Poi abbiamo il progetto per la linea di ascolto per gli uomini maltrattati perché gli uomini non chiedono mai aiuto e pensano di non averne bisogno quindi c’è questa linea telefonica dove in assoluto anonimato, non c’è nemmeno un’intervista web che uno può vedere il volto quindi quest’uomo può confidarsi tranquillamente parlando semplicemente al telefono senza nemmeno dare il suo nome poi se lo ritiene opportuno può avere un incontro con la psicologa, il counselor, insomma con chi si sente di chiedere aiuto. Come per la violenza contro le donne possiamo aiutare, per le donne si sta facendo tantissimo anche se sempre troppo poco, anche gli uomini perché sono lasciati a se stessi e sono i principali interpreti, noi dobbiamo puntare molto sull’aiuto degli uomini. Sono anni che lo dico perché per aiutare una donna dobbiamo aiutare gli uomini. 

Cosa direbbe agli uomini che non rispettano le donne? 

Da anni diciamo agli uomini: “Non vergognatevi di chiedere aiuto perché è importante farsi aiutare, per una questione di rispetto per se stessi e per gli altri. Ricordatevi che avete avuto una mamma e delle sorelle alle quali non vorreste mai che un uomo sfiorasse, neanche con un fiore”. Il rispetto è fondamentale perché senza di esso viene a mancare tutto e questo vale negli ambienti di lavoro, in famiglia, nei rapporti con il marito, la moglie, i compagni, le compagne, gli amici. 

Nei mesi del lockdown e delle restrizioni anti-Covid le donne sono state maggiormente esposte alla violenza domestica. Cosa ci può dire al riguardo? 

Ci sono state tantissime denunce di ascolto al nostro centro, però poi quando dovevamo mettere in atto la denuncia molte donne si sono tirate indietro perché hanno paura, c’è poca informazione e non sono tutelate, non sempre la legge riesce a proteggere le donne che denunciano. Questa è una grande pecca perché ci vorrebbero delle pene esemplari, dovrebbero essere modificate quelle che ci sono o crearne nuove molto più dure e proteggere le donne in un luogo tranquillo. Il lockdown non per tutte è stato un momento piacevole per ritrovarsi in famiglia. Per molte è stato un vero incubo e soprattutto per i bambini che, non andando a scuola, hanno vissuto questa violenza dei genitori 24 ore su 24 senza aver avuto modo di chiedere aiuto all’insegnante attraverso dei disegni o un colloquio. 

Cosa si sente di dire alle donne per invogliarle a non temere di chiedere aiuto? 

Di denunciare assolutamente, chiedere aiuto e rivolgersi ai tantissimi centri che ci sono, al 1522 che è un numero nazionale e alla nostra associazione Donne per il Sociale Onlus. 

Di recente vi siete preoccupati anche per l’Ucraina... 

Sì, l’ultimo progetto è stato quello di portare i bambini ucraini con le mamme a Edenlandia per regalare loro una giornata di spensieratezza perché sì medicinali vestiti e tutto loro li hanno, glieli abbiamo anche procurati noi però la cosa che a noi premeva era proprio regalare un sorriso a questi bambini e a queste mamme così traumatizzati. Ci siamo riusciti ed è stata una giornata emozionantissima e bellissima. Sono stata intervistata per il mattino, tg21, grazie ai tanti amici imprenditori napoletani che mi hanno aiutata sia Gianluca Vorzillo (amministratore unico di Edenlandia), Lello Carlino, il presidente di Napoli calcio femminile, Eduardo Angeloni (trasporti cinematografici, ci ha messo a disposizione il pullman.  

Come contattare l’associazione? 

Si può telefonare h24 al numero 3312510211. Non abbiamo né giorni né orari perché non sempre in quel giorno e in quell’ora una donna può o vuole chiedere aiuto. La nostra Onlus offre assistenza legale, psicologica e mediazione familiare alle coppie che hanno bisogno di essere aiutate nel loro rapporto matrimoniale. Il nostro sito è www.donneperilsociale.com