HOTEL VIETATO ALLA DISABILITA'

 RETE ITALIANA DISABILI  -  (comunicato stampa)

HOTEL  VIETATO ALLA DISABILITA'

(non siamo ospedali)

Doveva essere una vacanza, quella della nostra iscritta  Marina Fe  e suo figlio, trasformata poi in un incubo. L'episodio dell'Hotel Bolivar è un esempio lampante di come la disabilità venga ancora troppo spesso percepita come un problema e non come una diversità da valorizzare.

"Dopo un anno difficile, ho soggiornato all'hotel Bolivar, per il secondo anno di seguito, dal 14 al 24 agosto con i miei due figli di 15 e 12 anni. Il più piccolo e' affetto da Distrofia muscolare di Duchenne e da un disturbo dello spettro autistico. Avevo già segnalato alla sig.ra Antonietta che questo anno la gestione di mio figlio disabile sarebbe stata più difficile in quanto il bambino, in procinto di perdere la deambulazione, e' più nervoso. Mi sarei aspettata la stessa accoglienza dello scorso anno, ma purtroppo non e' stato così. 

Malgrado l'hotel, nel farsi pubblicità, dichiari la presenza di un bagnino nella spiaggia convenzionata con l'hotel che presta assistenza alle persone disabili in ingresso e uscita dall'acqua, quest'anno questo servizio,presente l'anno scorso, era totalmente assente. E' cambiato bagnino e il nuovo bagnino non ha mai svolto il servizio di assistenza ai bagnanti, tantomeno disabili. " Signora" , mi ha detto uno dei primi giorni, " se ha difficoltà ha rimettere suo figlio sulla sedia job quando esce dall'acqua, le conviene chiedere ad altri bagnanti, piuttosto che a me. Come avra' visto , io non so aiutarla". Il bagnino non ha mai nemmeno chiesto cosa fosse accaduto a mio figlio quando gli ho chiesto del ghiaccio il giorno in cui mio figlio si e' fatto male urtando contro la sedia job.

Avrei suggerito, a fine vacanza, alla sig.ra Antonietta di cambiare bagnino il prossimo anno, convinta che i posti li facciano le persone e la loro buona volontà di trovare soluzioni, ma purtroppo la sig.ra Antonietta questo anno ha mostrato il suo vero volto: il volto di una persona arrogante, maleducata e totalmente priva di sensibilità. Il giorno 19 agosto la forte pioggia che ha colpito San Benedetto del Tronto ha allagato la hall  dell'hotel Bolivar,  rendendo inutilizzabili gli ascensori dalla mattina fino alle 17 del pomeriggio.  Mio figlio in sedia a rotelle e' rimasto quindi chiuso in stanza e ha fatto colazione e pranzo in stanza.  Ho chiesto gentilmente ai proprietari quando sarebbero stati riparati gli ascensori, ma mi e' stato risposto che non era possibile prevederlo.



Come ogni bambino, verso le 14.40 ha iniziato a mostrare insofferenza verso la clausura forzata ed e' quindi uscito nel corridoio del primo piano gridando:" voglio uscire, voglio fare una passeggiata!". La sig.ra Antonietta e' arrivata e, gridando, mi ha invitata a tenere mio figlio chiuso in stanza per non disturbare gli altri clienti. Ho portato mio figlio in stanza, ma sono poi andata nella hall per chiedere aiuto a portarlo giù in braccio ( eravamo al primo piano). Ho pero' notato che la sig.ra Antonietta stava già parlando male di me e di mio figlio ad alta voce dicendo: " come se il problema fosse l'ascensore, quel ragazzino urla sempre, vuoi vedere che il problema ora è l'ascensore!". Ho chiesto alla signora Antonietta con chi ce l'avesse e lei mi ha risposto gridando:" ce l'ho con lei, signora, lei suo figlio se lo deve tenere chiuso in stanza!". A quel punto ho iniziato a piangere dicendo alla signora Antonietta che solo in quel momento ho capito che lei era una persona insensibile, poco empatica e assolutamente incapace di comprendere altre forme di disabilità differenti da quella che ha colpito la sua famiglia. La signora Antonietta ha avuto il coraggio di rispondermi:" noi non siamo un ospedale!".

La questione e' stata risolta grazie all'intervento della gentilissima cuoca che  mi ha aiutata, di sua spontanea volontà a portare mio figlio giù prendendolo in braccio, mentre il marito della Sig.ra Antonietta continuava a dire:" noi siamo empatici, abbiamo fatto anni di volontariato alla Lega del Filo d'oro".

Mi sarei aspettata delle scuse nei giorni successivi anche in considerazione del fatto che ero una cliente gentile ed entusiasta dell'hotel, al punto da pagare sempre anticipatamente tutto il compenso pattuito. Le scuse non sono mai arrivate. Nessun albergatore può permettersi di dire ad un ospite che non ha certo chiesto cure mediche, ma che ha un figlio disabile grave con due patologie:" noi non siamo un ospedale ", tantomeno ci si aspetta che lo dica un albergatore che sbandiera ai quattro venti la sua inclusivita'.

Vorrei dire alla signora Antonietta che non avevo chiesto di certo cure mediche per mio figlio, ma solo aiuto a non tenerlo chiuso in stanza per altre ore e che la vedrei adatta come direttrice di un lager dove i disabili cognitivi vengono tenuti segregati. Vorrei inoltre dire al sig. Bernardo che i suoi anni di volontariato alla Lega del Filo d'oro sono stati anni buttati se lo hanno fatto rimanere una persona arrogante e priva di empatia, incapace di vedere oltre la disabilità che ha colpito la sua famiglia. 

In sintesi, sconsiglio vivamente l'hotel Bolivar alle persone affette da disabilita' motoria: non oso immaginare cosa potrebbe accadere  loro in caso di incendio con conseguente impossibilita' di utilizzare gli ascensori. Sconsiglio ancor di più l'hotel Bolivar a chi ha disabilità cognitive o disturbi dello spettro autistico: per i proprietari dell'hotel Bolivar questa categoria di persone non può andare in vacanza, ma e' solo da ospedalizzare."

Queste parole tagliano più di una lama, denunciamo episodi come questo affinché nessuna mamma e nessun papà si trovino ad affrontare una simile situazione e come Presidente Nazionale di Rete Italiana Disabili abbraccio forte e mi stringo a Marina che ha avuto la forza e il coraggio di parlare. 

Signora Antonietta lei ha perso l'occasione di tacere, di mostrare empatia, di conoscere la bellezza della diversità.


(dal racconto della mamma: Marina Fe)