La storia della tradizione della sartoria napoletana può essere così riassunta:
Lo stile napoletano ancora oggi famoso nel mondo, nacque all’ ombra del Vesuvio diversi secoli fa, e racchiude nella maestria La citta nasconde laboratori artigiani le cui origine risalgono alle grandi manifatture fondati dai borbone nella seconda meta del settecento .
Dove da generazioni si tramanda la cultura del fatto a mano. Un fiore all'occhiello del madi in Italia, che si tratti di ceramiche, luteria sartoria,tipografia,lavorazione di metalli o materiali preziosi e non ,oppure di riparare bambole.
Napoli ha la voce di Totò, il suono del mandolino, il profumo della pizza, il fumo del Vesuvio, la smorfia di Pulcinella, ma si identifica soprattutto con alcune fra le più importanti e celebrate espressioni dell’artigianato italiano d’eccellenza: i presepi di S. Gregorio Armeno, le ceramiche di Capodimonte. Espressione popolare la prima, aristocratica la seconda
Questa è una città che coccola i suoi turisti, non li blandisce, li colpisce dritti al cuore., nel bene .
Ma sopratutto una Città di accoglienza ,cosi fragorosa da essere quasi imbarazzante è la città di un popolo di artigiani che dopo averti conosciuto non ti mollano più :ti rispettano ,ti cercano,ti amano . Concezione del concetto di bene pubblico, dell’etica individuale e collettiva, dove il rispetto delle regole di convivenza civile pare una conquista
. L'origine del mandolino risale alla prima metà del XVII secolo: invece, soltanto verso la metà del Settecento risale l'inizio della produzione di mandolini napoletani da parte della Casa Vinaccia di Napoli, cioè prodotti dai Vinaccia, famiglia di celebri liutai.
La rappresentazione di una città unica, la più fotogenica, la più umana D'Italia e del mondo.
S. Iaccarino
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