Salviamo il Sarno, salviamo noi


Non è mai troppo tardi per dare una mano “pulita” all’ambiente.

Se ne discute tanto ma di concreto andrebbe fatto ben altro, a cominciare dall’ascoltare le voci della gente che si rivolgono a chi di dovere per ottenere, non solo risposte, ma azioni dirette piuttosto che indifferenza ed inattività.

Lo sanno bene i 39 comuni tra le province di Napoli, Avellino e Salerno bagnati dal fiume Sarno, stanchi di vivere nel degrado, nell’abbandono e nella sporcizia, di vedere ammalare persone care, di camminare trattenendo il respiro per evitare di nausearsi osservando acque di tutti i colori piuttosto che trasparenti.

A tal fine, oltre alle numerose proteste che si tengono da anni, il collettivo associazionistico Sarno2020 oggi, sabato 11 luglio, si è mobilitato davanti al Palazzo della Regione esprimendo le proprie richieste attraverso un manifesto per chiedere di intervenire disinquinando le acque ed il territorio.

In passato il fiume Sarno era navigabile, ricco di pesci e citato da poeti e scrittori; al giorno d’oggi è al contrario spesso definito come il più inquinato d’Italia.

È indubbio che, nel trascorrere del tempo, le responsabilità sono ricadute su ciascuno di noi, dal singolo cittadino alle istituzioni, perché è venuto a mancare il rispetto per ciò che ci circonda.

Basti ricordare la limpidezza del mare nel Golfo di Napoli e anche le nostre strade linde e pulite durante il lockdown mentre eravamo tutti chiusi in casa.

Appena ci siamo rimessi in moto si è notata la differenza.

Siamo circondati da bellezze e non siamo in grado di tenercele care.

La verità è che dimentichiamo che ciò che ci circonda fa parte di noi e che l’ambiente è solo una grande casa nella quale viviamo tutti.

FRANCESCA CARLUCCI
(foto da www.ilciriaco.it : la foce del fiume Sarno con vista del Vesuvio e dello scoglio di Rovigliano)