Vaccinare anche i senzatetto

Per non diventare invisibilità, la fragilità necessita tempestivamente di cura, attenzione e priorità, anche se purtroppo non sempre si verifica. 

È quanto accade con la campagna vaccinale a cui dovrebbero avere accesso anche i senzatetto e le persone senza fissa dimora ospitate nei dormitori e nelle strutture di prima accoglienza, così come gli educatori professionali e gli operatori chiamati ad assisterli.

Succede in Italia, a Brescia per 350 senzatetto e a Napoli dove solo in 370 (poiché privi di computer, smartphone e quant'altro) su circa 1600 clochard hanno potuto usufruire del vaccino perché accolti nei centri di accoglienza comunali e inseriti nella piattaforma della Regione Campania.

Al riguardo, l'Assessore alle politiche del lavoro, innovazione e autonomia della città del Comune di Napoli, Giovanni Pagano, ha espresso la sua preoccupazione, avendo chiesto alla Regione Campania e all’Asl Napoli 1 Centro un piano per la vaccinazione dei senzatetto e dei volontari che li assistono:

“Nei piani vaccinali queste figure non sono considerate. Il problema maggiore è con gli operatori. Ne ospitiamo 370 in tre strutture (una pubblica e due convenzionate col privato sociale) dove l’età media è molto alta e solo per queste persone è stato possibile l’inserimento sulla piattaforma per coloro che hanno l’età per farlo. Sarebbe stato utile avere la possibilità di vaccinare gli assistenti sociali come si è fatto con il personale medico o con quello scolastico, invece queste categorie non sono comprese. Stesso problema riguarda il personale che opera nel settore campi rom e dell’accoglienza. Se dovesse scoppiare cluster nelle strutture non abbiamo un piano da parte dell’Asl per affrontare i contagi, anche se più volte richiesto. Abbiamo chiesto all’Asl di vaccinare gli operatori sociali dipendenti pubblici, i socio-cooperatori e dipendenti di terzo settore. C'è poi il problema per l’ingresso al centro di via De Blasiis in cui possiamo far entrare 10 persone, ma non abbiamo il piano dell’Asl per farlo in sicurezza. Abbiamo avviato delle convenzioni con associazioni di medici volontari che stanno facendo i tamponi ai senza tetto per avere un canale sicuro di accesso, ma i senzatetto andrebbero assistiti in strada con un piano ad hoc. In questo momento non esiste un piano per la vaccinazione di questi soggetti”.

FRANCESCA CARLUCCI 
foto: DINAMOpress