Gli occhi di Noemi, il murale della vita

I suoi occhi, bellissimi, intensi, meravigliosi. Gli occhi di una bambina, puri, come quelli di tutti i bambini del mondo che non dovrebbero conoscere mai il dolore nella loro tenera età, gli occhi che guardi e ti chiedi perché accada, perché debbano vedere tanta sofferenza. 

Due anni fa, il 3 maggio 2019, Noemi Staiano aveva 4 anni. Mentre stava passeggiando in piazza Nazionale a Napoli insieme a sua nonna, viene colpita da un proiettile vagante durante un agguato di camorra che le trapassa i polmoni e la costringe a lottare tra la vita e la morte. 

Oggi Noemi indossa un busto come conseguenza della ferita ed è tornata, insieme ai suoi genitori, nella stessa piazza dove stamattina è stato inaugurato un murale dai vivaci colori a lei dedicato e su cui lei stessa ha apposto la sua firma con dolcezza e tenera fierezza.

Accanto vi è dipinta una citazione di Marlene Bonhooeffer: "Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini". 

Una frase che invita a riflettere e agire perché è fuori di ogni logica che possa accadere di nuovo, e in qualsiasi luogo, che chiunque, a cominciare dai bambini, possa patire l'orrore del male. E ci pensano i suoi occhi, quello sguardo di riscatto di una realtà che non si arrende e che sembrano vigilare sulla città affinché non si ripeta.

Sentire Tania Esposito, la mamma di Noemi, che è stato difficile convincere la bambina a venire - "Le ho detto che la portavamo alle giostre. Ha ancora paura perché ricorda tutto" - e riprendersi con più forza - "Napoli è nostra, non della camorra che vive di odio e vendetta. Noi rispondiamo con dignità, chiediamo giustizia e mai vendetta. Gridiamo oggi, in modo pacifico, che questa piazza è nostra, è dei bambini, nessuno, né tantomeno la camorra, può toglierci questo diritto" - fa pensare soltanto che i bambini non devono vivere di paure e sangue, ma di spensieratezza in luoghi dove non si respira il terrore, bensì la gioia e la speranza di un domani migliore.

Quel domani come gli splendidi occhi di Noemi, illuminati dai raggi del sole durante l'evento, a dare conferma che la luce è più forte della tenebra, anche se purtroppo accade che quest'ultima prenda il sopravvento sul bene e la bellezza di tante, troppe vite.

Non era sola Noemi, accanto al murale che è stato realizzato dagli artisti Giulia Salamone Noeyes e Vittorio Valiante, con il coordinamento di INWARD - Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana.

Tra gli intervenuti: la Fondazione Polis e il suo presidente, don Tonino Palmese; la mamma di un bambino di Reggio Calabria che ha vissuto un'esperienza simile a quella di Noemi per colpa della ndrangheta; Radio Siani la Radio della Legalità; il prefetto di Napoli, Marco Valentini, e la IV Municipalità del Comune di Napoli.

Importanti  le testimonianze, tra gli altri, dell'arcivescovo Mimmo Battaglia - "Gli occhi di Noemi, la sua voglia di trasparenza e di vivere"; l'assessore Alessandra Clemente, sottolineando che così come Noemi porterà un peso che non la lascerà mai, anche la città lo sosterrà; Nicola Morra, Presidente della Commissione Nazionale Antimafia - "Ringrazio chi è presente ma soprattutto chi è assente, perché questo ci fa capire cosa si deve ancora fare"; e la nota del Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - "Piazza Nazionale, teatro due anni fa di un aberrante fatto criminale, è la testimonianza concreta di una comunità che crede nella civile convivenza e nel rifiuto di ogni forma di violenza".

FRANCESCA CARLUCCI 
foto di Francesca Carlucci