Quei sogni infranti delle donne afghane

(di Francesca Carlucci)

Non si devono fermare gli esseri umani, mai, perché la vita è un bene prezioso e non va violata da mani prepotenti e assassine. 

Com'è dura la realtà in Afghanistan e cosa devono subire le donne afghane solo perché sono donne e non possono avere voce in capitolo su niente, soltanto sopportare il dominio dei talebani con le loro regole antiquate e disumane!

Le donne afghane non possono evolversi, nessuna ambizione sull'istruzione, sul lavoro, sulla libertà di esprimersi e di dimostrare quanto valgono. 

Donne che negli ultimi vent’anni, dopo guerre e restrizioni, avevano cominciato a fare progressi in vari ambiti, annientate da un regime che le considera schiave: devono stare a casa a prendersi cura del marito e dei figli, cucinare per loro, essere una macchina del sesso per i loro uomini, non devono indossare abiti colorati ma obbligate a un lungo velo, il burqa, che le copre da capo a piedi - sono previste frustate, botte e violenza verbale per le donne non vestite secondo le regole talebane - né scarpe con il tacco perché non si deve sentire la loro presenza, non possono ingioiellarsi né truccarsi, né utilizzare lo smartphone. 

Donne che non hanno il diritto di emanciparsi, ma che devono nascondere la propria femminilità, la propria intelligenza, il proprio sapere, le proprie passioni, che non possono nemmeno farsi curare da un uomo medico, che non devono guardare un uomo negli occhi, considerate come se fossero nullità, che vivono in pericolo e nel terrore, che non possono praticare nessuna disciplina sportiva visto che lo sport è ritenuto dai talebani "non necessario'' perché durante l'attività sportiva potrebbero scoprire il volto e il corpo. 

È notizia di ieri la drammatica vicenda della giovane Majhubin Hakimi, giocatrice della nazionale di pallavolo dell'Afghanistan, uccisa e decapitata dai talebani per la sola colpa di non voler abbandonare lo sport. Un omicidio orribile di una sportiva che non era riuscita a fuggire dopo l'avvento dei talebani al potere. 

È inaudito che accada un orrore del genere, inconcepibile che non si possano inseguire i propri sogni e migliorare la propria vita come qualunque altra persona sulla faccia della Terra. 

Dov'è la civiltà? E l'umanità? Per chi fa del male al prossimo il loro è un vocabolario privo di valori dove la parola "bene" non esiste ed è intollerabile che si permettano regimi, oppressione, morte di un essere umano che vuole semplicemente vivere la sua vita. 

Chi si ribella, chi persegue i suoi desideri, il suo istinto, per i talebani non deve avere più respiro e a noi non resta altro che guardare l'ennesima anima che se ne va senza un motivo e a chiederci: perché?