Un Natale per tutti, ogni giorno.

(di Francesca Carlucci)

Era dicembre 2019, poco prima che il Covid facesse largo nelle nostre vite sconvolgendo l'intera umanità. 

A Birmingham, dipinte su un muro, accanto a una panchina vera e propria che simboleggia la slitta di Babbo Natale, due renne spiccano il volo trainandola. 

Stiamo parlando dell'opera del noto street artist Banksy che all'epoca postò sui social anche un video in cui un clochard/Babbo Natale effettivamente si posizionava, pronto a partire con le renne, su uno zaino a mo' di cuscino. 








L'arte non finisce mai di stupirci sotto le sue varie sfaccettature facendoci riflettere sul senso della vita. 

Quanti di noi si preoccupano di avere una tavola imbandita durante le festività natalizie e magari si lamentano se poi qualche cibo in particolare potrebbe mancare? 

Quante tavole apparecchiate vediamo durante questi giorni come gesti di solidarietà per chi ha bisogno e anche durante l'anno grazie a persone di buon cuore, volontariato, associazioni, Chiesa e istituzioni? 

Quante anime, in questi momenti, si ritrovano sole, senza un centesimo in tasca, una coperta o un indumento che dia calore, sotto il cielo come tetto tra la pioggia e la neve, mentre il vento gelido soffia imperterrito? 

È un mondo che cammina il nostro che sembra arrivare chissà dove ma che non cambia se non lo vogliamo noi. La differenza la fanno i nostri gesti quotidiani e l'interesse sincero e accorato di chi apre davvero gli occhi sui problemi di ciascuno. 

Il 22 dicembre 1947 l'Assemblea Costituente approvò la Costituzione della Repubblica Italiana. In essa è delineata in ogni sua parte ciò che andrebbe seguito e compiuto davvero alla lettera rispettosamente da tutti visto che ne sono protagonisti i diritti inviolabili dell'essere umano insieme ai doveri di solidarietà politica, economica e sociale. 

Piero Calamandrei la definiva in questo modo: "La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità". 

I simboli, l'arte, quello che leggiamo, studiamo, l'informarci di quello che accade, l'insegnamento della Storia, si riducono al nulla se ogni attimo della nostra esistenza non lo dedichiamo al prossimo, all'altro, a un nostro simile. 

Alla fine, in fondo, se le parole fratellanza, inclusione, solidarietà non le attuiamo concretamente, se non ascoltiamo l'aiuto che ci viene chiesto da chi ci è vicino, se non ci preoccupiamo di cercare chi non sentiamo o vediamo, diventiamo indifferenti gli uni con gli altri invece di stare insieme e quel che è più grave è che, dimenticando di avere un cuore, diventiamo passanti che non fanno nemmeno caso a chi, come Babbo Natale, attende di arrivare con le sue renne verso un mondo che si ricordi di lui o di lei ogni giorno.