L'eredità umana di David Sassoli

(di Francesca Carlucci)

"Di notte serve aprire la sede del Parlamento europeo ai senzatetto perché è doloroso vedere tante persone cercare riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita a Bruxelles. I poveri non possono aspettare". 

Queste le parole pronunciate nel 2019 da David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, la cui morte avvenuta ieri, 11 gennaio, è stata accompagnata da sconcerto e commozione. 

Con la sua vita di giornalista, politico ed europeista convinto, Sassoli lascia un immenso vuoto, un'eredità importante dal lato umano visto quanto si sia prodigato per il bene comune, la giustizia, il volontariato, la pace. 

Non solo. Sassoli si è impegnato contro ogni discriminazione affinché il Parlamento europeo ratificasse la Convenzione di Istanbul riguardo la violenza di genere riuscendo inoltre a garantire €0,8 miliardi per finanziamenti su parità di genere e lotta alla violenza contro le donne.  

Per quanto bene si sia sforzato di fare è così che in queste ore viene e probabilmente sarà ricordato: per essersi adoperato in modo attivo e concreto a favore degli altri e dei più fragili, senza rendere vuote parole come solidarietà e fratellanza. 

Durante il lockdown del 2020 ha deciso di far entrare al Parlamento europeo non soltanto i senzatetto, aprendo le cucine per preparare fino a 1000 pasti al giorno, ma ha ospitato nei locali di Bruxelles, in un centro temporaneo, 100 donne vulnerabili colpite dalla crisi del Covid-19, prova della sua tangibile attenzione al dramma del femminicidio, all'aumento della violenza domestica che si stava verificando con la mancanza di un rifugio. 

La pandemia ha segnato per Sassoli un'ulteriore vicinanza alle persone più svantaggiate dall'emergenza anche dal punto di vista economico e ha voluto che le istituzioni diventassero punto di riferimento soprattutto nei momenti particolarmente difficili come quello della pandemia: "Ogni sforzo deve dimostrare che ci prendiamo cura delle persone, che vogliamo far vivere anche nell'emergenza i nostri valori"

È per questo che ci si interroga su quale futuro l'Europa si aspetta adesso dopo l'addio di una persona di tale levatura, correttezza, serietà e bontà d'animo, sorridente, gentile e affabile con il prossimo. 

Tutto quello che ci si può augurare è che il domani segua l'esempio del suo alto profilo umano come "rappresentante dell’Italia migliore" come ha dichiarato la senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah, che nel gennaio 2020 raccolse l'invito di Sassoli a parlare al Parlamento europeo e che ha ricordato "le lacrime che gli rigavano il viso mentre mi ascoltava". 

Le lacrime della sensibilità di un italiano che, attraverso la politica del bene, ha saputo onorare il nostro Paese cercando di apportare all'Europa un vero cambiamento per l'umanità.