Ancona: la Cardiologia pediatrica non può aspettare!

(di Gabriella Romano)

Liste di attesa lunghissime per accedere alla Cardiologia pediatrica dell'ospedale di Ancona: primo appuntamento a ottobre 2023, assurdo! 

È stato il Comitato dei Genitori Bambini Cardiopatici di Torrette di Ancona, che fa parte dell'associazione "Un battito di ali", guidato da Valentina Felici, a sollevare la questione delle lunghissime liste di attesa per accedere alla prima visita presso gli ambulatori di cardiologia pediatrica. 

«Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dove ci dicono che prenotare un primo appuntamento presso gli ambulatori del Salesi non è possibile prima del 2024: è una cosa assurda»

E questo avviene sia in regime di prestazione pubblica che in libera professione, a pagamento, dove bisogna attendere comunque almeno 6/8 mesi. Il problema fondamentale è che mancano cardiologi per garantire a un reparto di eccellenza di lavorare a pieno regime, garantendo un diritto fondamentale per chi è malato, tanto più se ad essere malato è un nostro figlio.


Dopo diverse sollecitazioni, da cui sono passati mesi, siccome il tempo è un fattore importante nella cura delle patologie cardiache, il Comitato chiede un incontro con la Regione e con i vertici dell'Azienda ospedaliera, sperando in una soluzione.

«Le famiglie marchigiane e non solo, sono costrette a fare le prime visite altrove, ci sono stati genitori che, spinti dalla paura di una probabile diagnosi di cardiopatia, hanno portato i loro bambini in Emilia-Romagna o nel Lazio». Vi rendete conto che enorme disagio spostare un bambino di pochi mesi o addirittura di poche settimane per una prima visita cardiologica che potrebbe essere fatta comodamente nella propria regione?

Il Comitato fa notare che la maggior parte delle cardiopatie «grazie alle nuove tecnologie, vengono diagnosticate sin dai primissimi giorni di vita del bambino, anzi, addirittura, grazie alla diagnosi prenatale, ora è possibile identificare la cardiopatia del nascituro già dal grembo materno e questo permette ai neo genitori di poter intervenire subito e dare una chance in più al proprio bambino».


Teniamo presente che il centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona è classificato al quarto posto in Europa per l’eccellenza delle cure e per il bassissimo tasso di mortalità (0,4%). La stampa nazionale ha raccontato varie volte i successi e gli innumerevoli traguardi raggiunti dall’equipe del dottor Marco Pozzi, il cardiochirurgo, primario del reparto di Torrette, che opera tra i 250 e 300 bambini all’anno provenienti da Marche, Abruzzo, Umbria, Puglia, Liguria, Campania e da oltre il Mediterraneo. 

«Se i bambini marchigiani sono costretti a essere visitati fuori dalla nostra regione, non è una perdita, anche di denaro, per le casse regionali? – aggiunge Valentina Felici – Perché un reparto di eccellenza non desta nessun tipo di interesse a livello regionale? Perché un’associazione che si occupa di famiglie di bambini affetti da cardiopatie congenite è costretta scrivere e riscrivere decine di email per avere chiarezza su una tematica così importante per la regione stessa?».

Il Comitato aggiunge che «i genitori vogliono risposte, e le vogliono al più presto. Stiamo parlando di bambini, e il diritto alla salute è uno dei cardini della Costituzione italiana».

Ecco perché lunedì 2 maggio alle ore 16 ci sarà una manifestazione davanti alla sede della Regione Marche ad Ancona.

«Saremo una ottantina di genitori, provenienti non solo dalle Marche – spiega Valentina, - ma anche dalle regioni vicine». L’associazione ha realizzato un video nel quale i genitori stessi si sono fatti promotori di un appello importante, che ci tocca tutti, perché i bambini sono il nostro futuro.

L’associazione sottolinea che i bambini con sospetta cardiopatia vanno visitati e controllati subito, perché perdere tempo vuol dire metterli in pericolo. Questi  bambini non possono permettersi di perdere tempo, dobbiamo risolvere i problemi adesso.

Dopo la manifestazione dei genitori, il comitato verrà ricevuto alle 17 dall'assessorato alla sanità regionale e dai vertici dell'Azienda ospedaliera. Vicini alla battaglia per i diritti di questi 'cuori birichini' come amano definirli i loro genitori, attendiamo gli sviluppi di questa vicenda che ci tocca tutti da vicino, perché come canta Fiorella Mannoia in una sua canzone, "Non c'è figlio che non sia mio figlio". E allora ogni volta che un bambino viene privato di un suo diritto, tocca a noi adulti sostenere le loro battaglie, chiedendoci sempre "E se fosse mio figlio?".