Aliaia, l’energia dell’arte

(di Antonella Carta)

Alice è una ragazza di sedici anni con una disabilità intellettiva importante, frequenta il Liceo Artistico Emilio Greco con sede a Sant’Agata li Battiati, in provincia di Catania. Alla fine del precedente anno scolastico, la scuola ha organizzato una mostra dei suoi dipinti aperta al pubblico. 

Aliaia, lo pseudonimo con cui questa giovane artista è conosciuta, è l’unione delle prime lettere del suo nome e delle ultime del cognome. A definirsi così è stata proprio lei che, da piccola, rispondeva in questo modo quando le chiedevano come si chiamasse. Altro tratto distintivo è la firma: Alice ama firmare sempre ricalcando la propria mano. 

A raccontare di lei, sua madre Emanuela insieme all’assistente alla comunicazione dottoressa Angela Maiello e all’insegnante di sostegno professoressa Angelita Claudia Liotta. 

Mamma Emanuela sorride quando afferma che Alice ha sempre avuto un amore immenso per i colori, al punto da portarli con sé a tavola, in bagno, persino a letto, tanto che – dice - a casa hanno più consumo di colori che di latte. Ricorda che da piccola, in estate, a casa dei nonni ci teneva a partecipare alla giornata della creatività che veniva organizzata annualmente. Il problema era che, tra tutte le forme d’arte proposte, la bambina sceglieva puntualmente la body painting, tornando a casa completamente ricoperta delle tinte più svariate, tanto che scivolava dalle mani come un’anguilla quando si tentava di farle la doccia. Ed era felice. 

Alla scuola media questa sua predilezione, che per lei è anche e soprattutto un importante mezzo di espressione, fu del tutto ignorata. Addirittura, in occasione della giornata dell’espressività artistica, l’insegnante di sostegno di allora preferì portare con sé i migliori normodotati, lasciandola in classe. 

Determinante, e per certi versi coraggiosa, la scelta di iscriverla poi al liceo artistico. A tal proposito, la mamma spiega che in famiglia c’è la vena artistica: “Per cui, tenendo conto di questo e della naturale passione di Alice per il colore, abbiamo ritenuto che potesse essere la scuola più consona a lei. Mi ritengo fortunata ora che, se non ha i fogli sotto mano, si limita a dipingere il pavimento o il proprio corpo. A casa vecchia, infatti, le sue tele preferite erano le pareti. Quando dipinge è sempre molto concentrata, nel suo procedimento non c’è casualità. Sembra seguire un progetto, infatti si ferma, controlla, sceglie di volta in volta i vari colori”. 

La dottoressa Angela Maiello segue Alice dalla terza media, come assistente alla comunicazione. Racconta di come nella fase iniziale del loro rapporto Alice fosse per lei un mondo inaccessibile, e di quanto poco chiaro fosse il percorso per far emergere le sue potenzialità. 

“Sembrava che non ci fosse nulla su cui poter lavorare – aggiunge - ma sono una psicologa con formazione in apprendimento cognitivo, per cui mi sono ostinata a cercare un varco. Sono andata indietro, tornando a lavorare sui prerequisiti. Poi l’arrivo nella nuova scuola, l’incontro con Angelita Claudia Liotta,la nuova professoressa di sostegno… diciamo che tutto è cambiato perché sono mutate anche le condizioni di base. Oggi posso affermare che Alice mi ha insegnato tanto. Mi ha costretta a guardare oltre l’apparenza, a intuire e valorizzare i progressi, solo apparentemente piccoli. C’è bisogno di una scuola che ci crede, perché una strada c’è sempre. Grazie ad Alice ora mi sento più forte, pronta a fronteggiare qualunque nuova situazione. I suoi quadri sono stati apprezzati anche da professori di discipline plastiche e dai suoi compagni, che sono stati coinvolti nella scelta dei titoli dei vari dipinti astratti, in base all’immagine che ciascuno estrapolava da essi, con un lavoro in sinergia che può davvero definirsi inclusivo”. 

La professoressa di sostegno, Angelita Claudia Liotta chiarisce come sia nata l’idea della mostra: “Un giorno la collega Angela mi ha mostrato un disegno di Alice. Astratto, forte, bello. Ad entrambe è arrivata un’emozione, perché dentro quei tratti marcati, quei colori contrastanti eppure così armonici tra loro c’era tutta Alice. Abbiamo allora pensato di metterle in mano un pennello, ma non funzionava: era necessario guidare la sua mano con la nostra, non era più lei a esprimersi liberamente. Così siamo passate ai pastelli ad olio; siamo intervenute talvolta nel proporle dei colori che fossero in armonia con quelli con i quali lei aveva scelto di iniziare il dipinto e poi, quando ogni dipinto è stato completato, nella preparazione di un pass part tout di fondo che lo potesse valorizzare. Per il resto, l’artista è lei, ora che non è più costretta a colorare dentro i margini ma può invece dare forma all’energia prorompente che scorre nel suo corpo, trasformandola in una cosa bella. La sua è un’arte emotiva ed energica, canalizza sulla tela tutte le sue emozioni, positive e negative. Lo stile, il tratto, cambiano in base ai suoi stati d’animo”. 

E allora tanti auguri a questa giovane artista che grazie anche ai suoi angeli – Angela e Angelita – ha trovato il proprio, bellissimo, modo per comunicare. La speranza è che in ogni scuola ci possano essere sguardi attenti e capaci di aiutare i ragazzi in difficoltà ad esprimere lo scrigno prezioso che custodiscono dentro di sé.