Oltre il bullismo, la felicità

(di Francesca Bassani)

Mi racconto... sono stata vittima di bullismo durante le ore di educazione fisica. 

Sono state situazioni molto dure ma la peggiore in assoluto, di cui mi porto dietro le conseguenze e la cicatrice ancora oggi, è quella avvenuta alle medie. 

Eravamo nella palestra della scuola e bisognava fare dei giri di corsa e saltare gli ostacoli quando, arrivato il mio turno, sono partita e tutti mi guardavano ridendo. 

Riporto di seguito le frasi esatte che mi sono state dette al momento: “Non sai correre, fai schifo, vergognati, nessuno ti vuole, questo posto non è adatto a te, muori”. Le ricordo perché ho trascritto tutto nei miei diari. 

Io da questa esperienza sono uscita in gran parte ma non del tutto. Le conseguenze che riporto oggi sono la totale mancanza di fiducia in me stessa, il sentirmi bene con me stessa, la timidezza e la difficoltà di volermi bene da sola. 

Io oggi decido sempre di riportare la mia esperienza, il mio dolore vissuto perché voglio sensibilizzare le persone sul tema e anche essere di aiuto a coloro che stanno attraversando momenti critici di vario genere, tra cui il non riuscire a uscire dal tunnel buio del bullismo, di una difficoltà nel rialzarsi da una caduta di tipo morale o psicologico. 

Ho già avuto occasioni in cui, oltre alle mie cadute di depressione, bullismo a livello personale, mi sono trovata ad avere a che fare con persone soprattutto della mia stessa età che erano bloccati nel buio e non trovavano la forza di reagire ma riuscivano solamente a peggiorare quella situazione di buio fino a finire quasi a un soffio dalla morte.

Non sono una psicologa e non voglio assolutamente prendere il posto di un ruolo così importante però in me ho trovato ciò che è sempre da tutti definito dono di natura che va a riempire quelle che sono le mie “mancanze”. 

Questo mio dono è fare delle debolezze il punto di forza e questa grande forza viene sempre fuori nelle situazioni difficili. 

Quando mi sono trovata la prima volta ad avere a che fare con una ragazza intrappolata nell’oscurità ho tirato fuori la mia anima intera facendola diventare un potere medico per la “paziente”. In questa situazione le parole che mi sono state riferite dalla mamma della mia amica quando è uscita dal tunnel sono le seguenti: "Grazie alla tua immensa sensibilità e dolcezza hai evitato il peggio a mia figlia e quindi ti chiedo di non smettere mai di usare queste tue qualità e il tuo modo di essere perché sei in grado di salvare vite umane". 

Questa frase mi ha convinto che devo rimanere così come sono, che devo continuare a raccontare me stessa nelle mie esperienze e di essere esempio da seguire ma, andando sul concreto, essere un punto di riferimento per chi ha bisogno. 

Detto questo, spiego il motivo per cui ho scelto di attivarmi nel tema dei diritti umani: voglio combattere per una società in cui nessuno sia escluso, dove tutti i diritti siano rispettati, dove tutti vivano ogni giorno con il sorriso

La mia volontà è aiutare in tutti i modi tutti ad avere una vita sempre felice. Voglio aiutare gli anziani, voglio regalare la positività, amore, affetto, attenzioni, cure. Se vorrò creare una famiglia sarò disposta a tutto, sarò dedita sempre. Sarò sempre pronta a donare tutto di me nella malattia per qualcuno che sta male. Sarò pronta a donare la mia vita per una persona. 

Voglio solamente vivere nella felicità, nell’amore. Tutto ciò perché tutti meritano di vivere la parte migliore della vita. Per me la felicità non deve essere tolta a nessuno. La scelta personale di una persona di non voler perseguire la felicità è una scelta però credo si possa aiutare a conoscere ciò, poi sta a ognuno capire cosa vuole. Io credo che il mio carattere fosse destinato dall’inizio ad essere ciò che è per poter provare a donare alla società un presente e un futuro pieno di positività e salute.