Cultura e riscatto sociale a Scampia: l'impegno di Rosario Esposito La Rossa

(di Francesca Carlucci)

Un concreto e lodevole attivismo quello di Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore e libraio che diffonde la cultura e il riscatto sociale a Scampia

Grazie al suo costante impegno che dimostra per Scampia, negli anni si sono accesi i riflettori su quella che è ritenuta una difficile realtà metropolitana: non più soltanto per i fatti di cronaca ma per quelli rivoluzionari a livello culturale. Scampia, infatti, è protagonista di una meritata rinascita, da luogo “simbolo” di degrado va trasformandosi in territorio dal “nuovo corso”. 

Esposito già nel 2007, insieme alla moglie Maddalena Stornaiolo che lo affianca nei progetti, alla fondazione dell’associazione Vo.di.Sca (Voci di Scampia) in memoria di suo cugino Antonio Landieri - affetto da disabilità, vittima innocente di camorra al quale verrà in seguito intitolato lo stadio di Scampia, l’unico con erbetta sintetica realizzata riciclando pneumatici abbandonati nella "Terra dei Fuochi" - e alla “Fabbrica dei Pizzini della Legalità” con Coppola Editore e la Biblioteca Popolare per Ragazzi di Scampia Antonio Landieri, ha raccolto libri che arrivavano da tutta l’Italia, donandoli poi a ospedali, carceri, biblioteche e spazi giovanili. 

Dal 2010 ha rilevato la storica casa editrice Marotta&Cafiero e nel 2017 ha aperto La Scugnizzeria, una libreria tra Scampia e Melito, dove non solo si diffondono libri ma i giovani si formano, tra l’altro, anche attraverso un laboratorio teatrale: sono loro i noti “spacciatori di libri”. 

Oggi dirige il marchio “Made in Scampia”, un progetto che unisce realtà del territorio di Scampia e della Campania al fine di dimostrare che, oltre la criminalità, c’è un mondo che non si arrende e mira a raccontare di sé una realtà diversa e promettente. Nel corso degli anni, la sua attività si è incrociata con scrittori famosi oltre che con le istituzioni, raggiungendo anche il traguardo di riconoscimenti di notevole spessore. Persino i suoi numerosi libri hanno avuto spesso come fine l’utilità sociale per Scampia, al quale Esposito La Rossa è profondamente legato. 

Con la sua attività editoriale, si può dire che lei ha portato una ventata di cultura senza precedenti a Scampia. Cosa rappresenta questo luogo per lei? 

Scampia è il quartiere dove sono nato e cresciuto e dove ho deciso di stabilirmi con mia moglie. In questi 30 anni ho visto con i miei occhi come questo luogo è cambiato, grazie soprattutto a tutte quelle persone che non si sono mai arrese ai pregiudizi e che hanno trasformato Scampia in un presidio culturale. In zona, ogni 50 metri, c’è un’associazione che insegna ai ragazzi un’attività diversa, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Vengono impartite lezioni di musica, di ballo, di break dance e tanto altro ancora… 

Secondo lei, di cosa ha bisogno Scampia per non essere più considerata una realtà difficile? 

Sicuramente un cambio di storytelling. Il quartiere è abitato da oltre 50 mila persone; lo si potrebbe paragonare ad una piccola città dove le persone vivono la stessa vita di chi abita in altri quartieri. Non si può essere considerati figli di un Dio minore soltanto perché si vive a Scampia. 

Lei ha ricevuto apprezzamenti notevoli da personalità di spicco a livello mondiale basti pensare a Papa Francesco. Si sente il protagonista di un romanzo quando pensa a tutto quello che le è successo? 

Nel nostro piccolo siamo tutti protagonisti del nostro romanzo, soltanto che siamo noi a decidere cosa scrivere nelle pagine bianche. Non c’è nulla di predeterminato perché la vita ci porta a fare delle scelte, in base anche al proprio libero arbitrio e soltanto alla fine del libro si capirà se tutte le scelte sono state prese nel modo giusto. 

Quali sono i suoi prossimi progetti e se ha un sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare? 

Mi piacerebbe innanzitutto che si uscisse al più presto da questa pandemia per poter aprire al pubblico, alla sede della Scugnizzeria, la nostra palestra degli artisti, un’altra isola sicura per i ragazzi del quartiere. Contemporaneamente stiamo allestendo il museo del libro dove chi vorrà potrà vedere con i suoi occhi tutte le tecniche tipografiche esistite fino a i giorni nostri e, proprio per questo, abbiamo in programma progetti con le scuole: corsi per apprendere “come si fa un libro in tutte le sue fasi” e chissà, magari uno di questi studenti sarà il prossimo editore che aprirà una sede a Scampia.