Mario Paciolla: due anni senza verità e giustizia

(di Francesca Carlucci)

L'anno scorso, alla seconda commemorazione pubblica a Napoli nel ricordo di Mario Paciolla, prima dell'evento scambiai poche parole con alcuni suoi amici presenti. Sinceramente affezionati e provati per il loro amico scomparso, li vidi, allo stesso modo, manifestare con serietà, compostezza e dignità il bisogno di verità e giustizia. 

Per loro, per chi lo conobbe e soprattutto per i suoi genitori, queste ultime parole pesano ancora molto. 

Mario Paciolla era un cooperante napoletano ONU di 33 anni che fu ritrovato impiccato il 15 luglio 2020 nel suo appartamento in Colombia dove lavorava. Faceva parte di una missione che stava supervisionando l'attuazione dell'accordo di pace tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e il governo colombiano. Giorni prima confidò alla sua famiglia di sentirsi minacciato mentre era chiuso in casa a causa delle misure di contenimento Covid-19. Aveva quindi comprato il biglietto aereo per tornare in Italia ma non ci arrivò mai. 

Nessuno ha creduto al suicidio nonostante fosse stata ricostruita una scena come suicidio per impiccagione. Due anni dopo "l'omicidio, non suicidio", come fu ipotizzato all'inizio, il fascicolo è ancora aperto e i genitori Pino e Anna chiedono nuovamente che sia fatta luce su quanto accaduto al loro figlio per dargli la dignità che merita. 

Ci si chiede perché ci sia silenzio laddove si invoca invece verità e giustizia con una mobilitazione di interventi, striscioni, murales e quant'altro che hanno dimostrato la necessità di non dimenticare questo giovane uomo pieno di voglia di vivere che aveva un avvenire davanti, la cui vita spezzata merita la giusta memoria di una voce di libertà. 

Affinché la morte di Mario non resti impunita, per mantenere alta l'attenzione e dare ancora e di più visibilità a questa morte ingiusta, sarà ricordato a Napoli, insieme a familiari e amici, domani alle 18 presso la Sala del Capitolo del Complesso monumentale di San Domenico Maggiore con la terza commemorazione pubblica supportata dal Comune di Napoli. 

Inoltre, è possibile firmare la petizione di Change.org per non lasciare che la sua morte resti impunita: 

https://www.change.org/p/ministero-degli-esteri-italiano-morte-di-un-operatore-italiano-dell-onu-in-colombia?utm_source=brand_it&utm_medium=media