(di Maria Filomena Cirillo)
Durante il trattamento e l’autotrattamento Reiki, le mani vengono posizionate su determinati punti del corpo detti chakra.
La parola “chakra” deriva dal Sanscrito e vuol dire “ruota” o “centro”. In realtà non esistono anatomicamente nel nostro organismo delle ruote o cerchi, ma esistono delle zone più sensibili rispetto alle altre.
In India si dice che, quando l’essere umano raggiunge la massima sensibilizzazione del suo essere, si può avere un’apertura totale dei chakra, con il risveglio della Kundalini, rappresentato simbolicamente da un serpente avvolto su se stesso alla base della colonna dorsale. Questo processo porta ad uno stato mistico, estatico, la cosiddetta “illuminazione”.
Per raggiungere uno stato del genere, in India, si dice che occorrano circa 12 anni di ritiro “monastico”, castità per non disperdere energie, pratica della meditazione ed eliminazione di tutti i sentimenti negativi. Solo allora, forse, si potrebbe raggiungere la Kundalini.
I chakra sono sette e ognuno di essi ha un nome particolare, una sua posizione anatomica, una funzione psicologica, un colore.
Il primo chakra: muladhara o “chakra della radice”.
Posizione: nella parte inferiore del bacino, tra coccige e pube.
Colore: rosso.
Funzione psicologica: volontà , sicurezza, autodisciplina, affermazione, procreazione, calma.
Disfunzione: mancanza di forza, disturbi intestinali, obesità , scontentezza, stitichezza, sciatica, artrite degenerante.
Corrispondente verbale: io ho.
Questo chakra è legato a stati d’animo, tra questi la paura che ci blocca. Chiediamoci quali sono le nostre paure e affrontiamole.
Il secondo chakra: svadhistana o “chakra splenico”.
Posizione: metà inferiore del ventre.
Colore: arancio.
Funzione: è il piacere, la gioia di vivere, la sessualità espressa al massimo delle sue potenzialità , idee, ispirazione, fantasia.
Disfunzione: impotenza, frigidità , problemi uterini, vescicali, rigidità della parte inferiore della schiena.
Corrispondente verbale: io sono.
Questo chakra è bloccato per i sensi di colpa. Cosa rimproveriamo a noi stessi? Proviamo a perdonarci.
Il terzo chakra: manipura o “chakra del plesso solare”.
Posizione: metà superiore del ventre.
Colore: giallo
Significato: è la capacità di agire energicamente, la volontà , l’autostima e l’autonomia personale.
Disfunzioni: ulcere, diabete, ipoglicemia, invidia, gelosia.
Corrispondente verbale: io posso.
Questo chakra è bloccato per mancanza di coraggio, per vergogna. Cosa dobbiamo portare fuori di noi?
Il quarto chakra: anahata o “chakra del cuore”
Posizione: zona pettorale del corpo.
Colore: verde.
Significato: è la capacità di amare, devozione, comprensione, compassione, idealismo, senso di giustizia.
Disfunzioni: asma, ipertensione, malattie del cuore e dei polmoni, apatia, nervosismo.
Corrispondente verbale: io amo.
Questo chakra è responsabile dell’amore ed è bloccato dal dolore. Quanti dolori e quante ferite abbiamo ancora racchiuse in questo cuore? Osserviamoci e impariamo a lasciare andare tutti gli abbandoni e le sofferenze. Apriamoci nuovamente alla vita.
Il quinto chakra: vishuddha o “chakra della gola”
Posizione: nella metà inferiore del collo e a livello delle clavicole.
Colore: azzurro.
Significato: è la creatività , la comunicazione, la spiccata percezione estetica. Capacità di comprendere espressioni altrui.
Disfunzioni: introversione, depressione, mal di gola, collo rigido, raffreddori, problemi di tiroide. Corrispondente verbale: io parlo.
È il chakra legato alla comunicazione. Un suo blocco dipende anche dalle bugie che ci diciamo. Cosa vogliamo nasconderci? La parola è vibrato e il vibrato crea. Affermiamo ciò che siamo e che vogliamo con l’uso della parola.
Il sesto chakra: adjnia o “chakra del terzo occhio”.
Posizione: grande chakra che si trova al centro della fronte.
Colore: indaco.
Significato: è la mente tattica, razionale. In senso spirituale è il terzo occhio. Governa idealismo, immaginazione, chiaroveggenza, spiritualità più pura.
Disfunzioni: depravazione mentale, pensieri smoderatamente razionalistici, cecità , mal di capo, incubi, tensione agli occhi, vista sfuocata.
Corrispondente verbale: io vedo.
È il chakra della consapevolezza, sede dell’anima, ed è bloccato dall’illusione. L’illusione più grande è quella della separazione delle cose. Noi siamo tutti collegati. Tutto è nel tutto. Ognuno di noi è collegato agli altri.
Il settimo chakra: sahasrara o “chakra della corona”.
Posizione: sopra il cranio.
Colore: viola.
Significato: permette di percepire l’essenza della divinità ; sede della più alta spiritualità , centro della conoscenza cosmica, identificazione personale con l’infinito e la saggezza..
Disfunzioni: depressione, confusione, apatia, incapacità di apprendere o comprendere.
Corrispondente verbale: io so.
È il chakra della consapevolezza di un ordine cosmico. Ci invita a lasciare andare gli attaccamenti. A cosa siamo legati fortemente su questa Terra? Cosa facciamo fatica a lasciare andare? Riflettiamo.
"Quando sei nel presente senza pensare, per la prima volta sei spirituale. Una nuova dimensione si schiude, e quella dimensione è la consapevolezza"
Osho