disabilità invisibili - concerti

 Questa è la terza puntata della mia serie dedicata ai concerti, e come avevo promesso parlerò del concerto dell’artista Robbie Williams a cui ho assistito a Londra.


Io non ho potuto acquistare un biglietto per persone con disabilità perché erano già tutti esauriti: come potete immaginare l’inizio mondiale del tour di un cantante così famoso può portare a terminare i biglietti molto precocemente. Dopo diverse telefonate con l’organizzatore del concerto ho scoperto che però avrei potuto acquistare dei biglietti da botteghino con alcune facilitazioni: quando mi sono recata alla location del concerto ho avuto diverse agevolazioni che l’organizzatore mi aveva messo per iscritto. Queste agevolazioni erano: la possibilità di portare uno zainetto più grande rispetto a quello consentito, con all’interno cibo e acqua che non sono permessi all’interno di quella location (la O2 arena di Londra), e l’accesso agli ascensori. Con mia grande sorpresa ho scoperto che l’arena era completamente accessibile alle persone con disabilità non in sedia a rotelle. Alcune aree in realtà erano accessibili anche a persone in sedia a rotelle, però bisognava conoscere molto bene l’arena ed essere ben organizzati.

Detto questo io ho potuto vedere il mio concerto senza fare alcuna fila; non ho avuto problemi con l’assunzione dei farmaci poiché avevo il cibo con me e non sono incappata in assembramenti con persone che potessero urtarmi e farmi cadere.

Questa è stata la mia esperienza a Londra con biglietto non per persona disabile. Voglio invece raccontarvi l’esperienza al concerto di Cesare Cremonini al Forum di Assago, dove sono andata con alcuni amici. Lì avevo un biglietto disabili e devo dire che il Forum è abbastanza ben organizzato, se non fosse che il palco dedicato alle persone con disabilità non ha una buona visibilità sul concerto, tant’è vero che per poter vedere l’artista esibirsi ci si doveva alzare. Io ero vicina a una ragazza in carrozzina e di comune accordo ci siamo spostate un po’ per vedere la performance dell’artista almeno per un momento. Un altro piccolo neo è stata una cosa che probabilmente abbiamo notato solo io e la ragazza seduta a fianco a me: dietro all’artista era proiettata l’immagine della folla del Forum di Assago, e non hanno nemmeno una volta ripreso l’area delle persone con disabilità, quasi se ne vergognassero oppure non si rendessero neanche conto della sua esistenza.

Detto questo termino la mia serie sui concerti per l’anno 2022, anche se questo articolo uscirà nel 2023, e racconto una testimonianza giunta dalla mia amica Fabiola, che come me ha vissuto un’esperienza di concerto all’estero.


Ecco la testimonianza di Fabiola.


ANDARE A UN CONCERTO: UN’ESPERIENZA

Un po’ di tempo fa ho scoperto che The Weekend sarebbe venuto in Italia, in particolare all’Ippodromo La Maura a Milano: dovevo assolutamente andare.

Ovviamente sono in uno stato fisico per cui assistere a un concerto è un’impresa, così mi sono informata sui posti per gli invalidi e ho scoperto lo scandalo: gli invalidi hanno posti limitati e c’è una sorta di Hunger Game per aggiudicarsene uno. In più io non potevo accedervi perché non ho ancora un certificato d’invalidità; ma anche l’avessi avuto, mi spiegarono dopo una telefonata di tre ore (TRE ORE!) con TicketOne, l’invalidità doveva superare una certa percentuale, perché maggiore è tale percentuale e più alta è la priorità di accesso. Siccome inoltrano questi biglietti direttamente alle persone che compaiono in una specie di mailing list, e chi prima arriva meglio alloggia, e gli altri non hanno diritto a entrare se portatori di handicap in quanto non si può accedere con sedia a rotelle, deambulanti e stampelle, questo concerto mi era totalmente precluso.

Ci sono rimasta malissimo, ero delusa e continuavo a chiedermi: “Ma possibile che io non possa andare al concerto del mio cantante preferito?”

Ho iniziato quindi a informarmi sul suo tour mondiale e ho scoperto altre date in Europa. Ho passato in rassegna tutti i luoghi in cui si sarebbe esibito per verificare, sulla mappa, se ci fossero posti per invalidi: ho quindi scoperto che a Londra erano previste tre date e che nello stadio in cui si esibiva (il London Stadium) erano presenti. Chiamai e mi dissero di inviare una mail con in allegato dei certificati medici che attestassero la mia necessità di un posto per disabili: quindi nulla di trascendentale. Ho inviato questa mail e nel giro di 24 ore mi hanno risposto che potevo avere accesso al concerto con un prezzo irrisorio (50 euro) e il mio accompagnatore aveva diritto a un ingresso gratuito. Ho scoperto che erano pure degli ottimi posti: visibilità ottima, belli larghi; inoltre io da quel momento avevo l’accesso a tutti i futuri concerti di Londra perché ero stata inserita in questa mailing list: mi informeranno sulle prossime date e potrò andare a tutti i concerti che voglio.

Una disparità di trattamento notevole: in Italia devi veramente fare gli Hunger Games; in questo stadio specifico di Londra io ho prenotato senza dovermi preoccupare di nulla. Sono rimasta sconvolta: qui i posti per gli invalidi sono un lusso e quando li hai sono comunque uno schifo, perché ti mettono dietro al palco o, nel caso de La Maura, mi avrebbero sistemata su una pedana e non avrei potuto condividere lo spazio con gli amici, solo con un accompagnatore. Invece a Londra il mio accompagnatore entra gratis e io ho accesso al posto migliore a cui possa aspirare.

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Grazie mille e speriamo di vederci prossimamente per i concerti del 2023. Un ringraziamento a Annalisa che mi scrive gli articoli quando la mia patologia non me lo consente!


A presto e a tutto rock!



Pamela De Rosa 

Le disabilità invisibili