"Caro Marziano": la TV di Pif che racconta l’umanità

(di Francesca Carlucci)

Eh sì, sembra fantascienza ma ormai, con quel che accade, tutto è possibile, anche l'arrivo di un ipotetico marziano che un giorno potrebbe trovarsi tra le mani capsule e cartoline del tempo con storie, oggetti, informazioni sulla nostra civiltà. 

A raccogliere il tutto sulla Terra ci sta pensando Pif / Pierfrancesco Diliberto con "Caro Marziano", il programma di cui è regista e conduttore che va in onda dal lunedì al venerdì alle 20:15 su Rai 3 (per chi se lo perdesse c'è comunque RaiPlay). 

I temi sono i più disparati. Tanto per citarne alcuni, si va dalla puntata sulla legalità - raccontando la storia e l'omicidio per mafia del giudice beato Rosario Livatino - alla disabilità - con il tenero e commovente "Voce dei tuoi occhi", episodio che narra la storia di Matteo, un giovane alessandrino non vedente che da 17 anni è accompagnato allo stadio di San Siro per seguire l’Inter da suo padre Claudio che gli racconta ogni attimo della partita, all’atleta paralimpico, ingegnere e inventore Diego Gastaldi che, "senza limiti", continua a inseguire i suoi obiettivi come la costruzione di un van superaccessoriato - dall'inclusione - con i ragazzi e le ragazze che giocano a Basket Integrato tutti insieme con disabilità e normodotati - all'ambiente - come la comunità energetica della Fondazione Famiglia di Maria a San Giovanni a Teduccio - e alla natura - con Gherardo Brami, che si prende cura di quaranta uccelli - dalla cultura - andando al museo egizio di Torino - a curiosità e stravaganze - come il fornitissimo museo aperto al pubblico ricco di innumerevoli oggetti testimonianza di appassionanti storie raccontate dal suo proprietario, l'abruzzese Domenico Agostinelli. 

Tutti gli episodi sono sempre di notevole interesse pubblico visto che in essi alla fine ci ritroviamo ognuno di noi perché persino storie curiose come quella di un indiano in Toscana possono colpire per il fatto che, in questo modo, capiamo come va il mondo e cosa c'è nella mente della gente. 

La formula del programma è quella ormai conosciuta e apprezzata nello stile di Pif: raccontare, tramite la sua videocamera, andando in giro per l’Italia ma anche all'estero, riprendendo i protagonisti di queste storie senza tempo che, finito il loro racconto, lasciano anche un messaggio al marziano. 

A parte i personaggi, è Pif a fare la differenza dando il "la" con la sua voce a questa musica che balliamo tutti e che è la vita perché "Caro Marziano" rappresenta quello che siamo, come viviamo, quali sono le nostre passioni. 

La presenza di Pif è melodia di sensibilità, spessore persino nella leggerezza, la sua semplicità è piacevole sorpresa nel meravigliarsi e interrogarsi su ciò che scopre intervistando, un pò come quando diventa lui stesso protagonista di cosa significhi il termine "armocromia", mostrando il suo fisico con naturalezza e simpatia.  

È un Pif "umano" che fa scena e partecipa attivamente ed è questo che cattura l'attenzione: si improvvisa speleologo con tanto di caschetto muovendosi, come solo lui sa fare, con la sua aria simpaticamente goffa, in profondità nelle grotte con lo speleologo Francesco Sauro; abbracciando Piero Nava, il gigante col passamontagna, testimone oculare dell’omicidio Livatino che non ha mai rimpianto di avergli reso giustizia rinunciando a tutto. 

Episodi imperdibili, quindici minuti di sana televisione, quella fatta bene e al servizio di tutti, rispettosa, intelligente e autentica, la TV che fa da esempio e che andrebbe prodotta più spesso per cui... cosa aspettate? Tutti i giorni non perdetevi il marziano!