La morte di Umberto eco

Forse, una delle notizie che più recentemente ha destato l'attenzione di migliaia di persone è la morte di uno dei più grandi scrittori, filosofi e insegnanti di vita della storia contemporanea: Umberto Eco.


Il professore ci ha lasciati alle 22.30 del 19 febbraio, all'età di 84 anni. Molti tra politici e scrittori hanno voluto omaggiare la sua morte commentando il lustro dello scrittore: Saviani ha voluto ricordarlo come colui che "c'è stato quando, sconosciuto e in difficoltà agli inizi la mia vita stava precipitando", mentre il premier Matteo Renzi ne ha parlato con "un esempio di intellettuale europeo, che univa una intelligenza unica del passato a una capacità di anticipare il futuro" con inevitabili riferimenti al "il nome della rosa", il romanzo che gli ha conferito tale fama.

Pubblicato nel 1980 è infatti divenuto uno dei best seller più apprezzati tanto da fare 30 milioni di copie e essere pubblicato in 47 lingue, giungendo tra i finalisti all'edgar AWord del 1984. Erroneamente però la fama dello scrittore viene solo attribuita a questo romanzo che senza dubbio ne ha aumentato il prestigio, mentre di Eco il mondo intellettuale ricorda anche l' interesse alla politica, con interventi mirati alla critica dei discorsi politici, gli studi sulla semiotica e la sua carriera giornalistica, anch'essa di grande successo.

La cosa che più fa sorridere tutti noi è forse una delle affermazioni del filosofo che disse :

Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. [...] La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto."

Incosciente del fatto che tutti i suoi lettori un giorno lo avrebbero semplicemente ricordato e ringraziato per averci insegnato che
Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro

E noi lo vogliamo ricordare così ....