Aiutateci, abbiamo freddo!

"We are freezing here. Please SOS" si legge in un cartello rabberciato alla bell'e meglio tra le mani di uno dei circa 900 migranti (tutti richiedenti asilo provenienti principalmente da Afghanistan, Pakistan e Bangladesh) che vivono abbandonati a loro stessi a Lipa, in Bosnia, in ciò che resta del campo profughi (al confine con la Croazia e dove da lì, di solito, le persone migranti cercano di entrare in Unione Europea) incendiatosi prima di Natale: "Qui stiamo congelando. Vi prego, aiutateci". 


È la loro una richiesta di aiuto che non deve restare inascoltata agli occhi del mondo e di chi ha il potere di fare qualcosa: sono al freddo e al gelo, non hanno una casa, né vestiti o scarpe adeguate per l'inverno, alcuni sono addirittura scalzi, non sanno come ripararsi e proteggersi dalla neve, nonostante i militari dell'esercito bosniaco abbiano allestito delle tende, non ci sono acqua, elettricità, servizi igienici, si scaldano accendendo piccoli falò, dormono all'aperto, stendendo una coperta, con temperature che di notte possono scendere fino a 20 gradi sotto zero, in edifici abbandonati o nei boschi circostanti, sopravvivono senza niente visto che, a causa delle abbondanti nevicate di questi giorni, persino i volontari della Caritas e della Croce Rossa hanno incontrato difficoltà nel portare loro gli aiuti necessari, oltre a considerare il fatto che, in tempi di pandemia, occorre garantire tempestivamente standard igienico sanitari minimi.

Insomma, mentre le autorità continuano a rimbalzare responsabilità in una situazione aggravatasi dai respingimenti alla frontiera della polizia croata, denunciati anche al Parlamento Europeo, che impediscono ai migranti di proseguire il loro viaggio in Europa, c'è il rischio di una tragedia umanitaria.

Queste persone non sanno dove andare e cosa fare, queste persone hanno bisogno di calore umano, di riscaldare la loro anima con la certezza di un domani migliore. Tutto quello che possiamo fare nel nostro piccolo è pensare che, con la speranza che si trovi presto una soluzione per il loro bene, loro sono come noi, sono la nostra umanità. 

Capita che ci si concentri sui problemi a seconda dei periodi; oggigiorno, per esempio, si parla purtroppo quasi unicamente di Covid, e meno di altre patologie, lo stesso succede con i migranti, i profughi e quant'altro. Ecco, non dimentichiamoci di tutto, di ogni problema, di ogni essere umano su questa nostra Terra, in qualsiasi momento.

FRANCESCA CARLUCCI 
foto: Fanpage / Ansa