La memoria da non dimenticare

Ricordare non è dimenticare e la giornata della memoria è questo che deve spingerci a fare affinché il passato del dolore resti impresso in noi per non farlo tornare mai più e per far sì che l'orrore che si scoprì quel 27 gennaio 1945, con la liberazione del campo nazista di concentramento e sterminio Auschwitz Birkenau, ci spinga nel presente e negli anni avvenire a capire che solo nell'amore dell'Umanità c'è futuro insieme. 


Anche quest'anno la città di Napoli ha ricordato la giornata attraverso l'amministrazione de Magistris. 

Questa mattina, tra gli eventi in presenza, la deposizione di una corona in via Luciana Pacifici ai piedi della targa in sua memoria nel Borgo Orefici, dedicatale l'anno scorso, da parte dell'assessore ai giovani, al patrimonio e ai lavori pubblici, Alessandra Clemente, accompagnata da Eleonora de Majo, assessore alla cultura e al turismo, con la presenza del prefetto Marco Valentini. 

Luciana morì di stenti all'età di otto mesi nel lungo viaggio da Milano ad Auschwitz-Birkenau, ma sarebbe cambiato poco il suo triste destino visto che una volta entrata nel campo di sterminio sarebbe stata selezionata e mandata nelle camere a gas come tutti i non abili al lavoro. La piccola era nata a Napoli, ma figlia di un viareggino. 

«Avere memoria delle grandi ingiustizie del passato vuol dire impegnarci oggi affinché ciò che è accaduto alla comunità ebraica non accada più ad altri. Oggi questo impegno di memoria passa attraverso le mura, i luoghi, i nomi delle piazze e degli slarghi della città. Quando gli ebrei venivano deportati nei campi di concentramento gli veniva tolto il nome e quel nome diventava un numero sul loro braccio. I nomi sono la nostra storia e la nostra identità» ha dichiarato l'assessore Clemente. 

Subito dopo, in piazza Bovio, un momento di raccoglimento con la deposizione di un omaggio floreale davanti al palazzo dove nel gennaio 2020 sono state installate le pietre d'inciampo per ricordare Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici e Sergio Oreste Molco, membri della comunità ebraica di Napoli che furono arrestati e deportati ad Auschwitz nel 1944 dove morirono. 

«Dobbiamo essere ambasciatori di questa memoria: ognuno di noi deve farlo nei luoghi della formazione e della cultura. Le giovani generazioni vanno educate e va raccontato quello che è successo in Europa quando l'umanità è morta», ha concluso l'assessore de Majo. 

FRANCESCA CARLUCCI 
foto Francesca Carlucci