Angelo Iannelli, l'anima di Pulcinella nel sociale

(di Francesca Carlucci)

Aiutare i più deboli, gli emarginati, gli ammalati abbracciando la cultura, le tradizioni e l’arte non è un compito difficile quando lo si fa con il sorriso e l’amore per la vita. Ne sa qualcosa Angelo Iannelli, artista poliedrico e interprete ufficiale della maschera di Pulcinella che sostiene, con la sua variegata e apprezzata attività, il sociale e la solidarietà da Napoli in giro per l’Italia. 

Diffondi con successo la maschera di Pulcinella, l’uomo semplice e astuto che cerca di affrontare le vicissitudini della vita con il sorriso e la speranza del non arrendersi mai. Cosa ti sentiresti di comunicare all’umanità a nome di Pulcinella? 

Sento di comunicare l’unione e il dialogo, secondo me le due parole più importanti in questo momento. Immagino un Pulcinella alla guida di un treno della speranza insieme soprattutto alle persone fragili, mettendole davanti a tutti in un viaggio tra il riso e il pianto, emozioni che, con la pandemia hanno portato a sognare le cose belle e a non rinnegare quelle brutte, in un vivere tra speranza, paura e sorrisi. 

Erede della maschera partenopea, attore, autore di libri, ideatore del Premio Ambasciatore del Sorriso, poeta, imitatore, presentatore, artista poliedrico impegnatissimo nel sociale con i suoi eventi e le sue iniziative all’insegna della solidarietà, doni ottimismo e gioia a quanti ne hanno bisogno. Ma come fa Pulcinella a sorridere e regalare tanto amore? 

Si possono regalare sorrisi tutte le mattine, ogni istante della vita, perché dobbiamo infondere la speranza e l’ottimismo e Pulcinella è maestro di vita da questo punto di vista. Pulcinella è il giustiziere, il primo sindacalista, colui che è sempre dalla parte dei più deboli e del popolo e io cerco di sorridere anche quando ci sono momenti difficili e di tristezza perché devo dare l’esempio per tutti quelli che mi guardano e, come guardano Pulcinella, guardano ognuno di noi. È, quindi, un Pulcinella che sorride a tutte quelle che sono le problematiche della vita e infonde speranza perché un Pulcinella che è triste è un Pulcinella sconfitto. In fondo, per donare un sorriso non ci vuole niente, solo un grande cuore e Pulcinella è il cuore. 

Tuttavia, nonostante tanto amore, ci si scontra spesso con l’indifferenza… 

L’indifferenza c’è sempre stata, forse dalla nascita dell’uomo, e ci sarà ancora però c’è anche un Pulcinella angelico che difende gli invisibili e le persone fragili, che lotta contro la classe politica prepotente, al quale spesso capita di fare da scudo davanti alle ingiustizie soprattutto verso i più deboli. 

Hai ricevuto innumerevoli riconoscimenti per le tue attività a fini benefici, ma qual è il momento più emozionante in cui, a contatto con le persone, senti di ricevere un premio morale? 

È vero, ho ricevuto davvero tantissimi premi al punto che potrei fare di casa mia un museo, però il premio più bello è quando rendi abile un disabile, visibile un invisibile, soprattutto quando fai del dialogo un elemento essenziale in questa vita. Io credo molto nella forza della parola e del sorriso. Il sorriso per me è l’essenza della vita. Vale più un sorriso a una persona meno fortunata che un premio Nobel perché avere questa medicina che aiuta l’umanità è un dono di Dio. 

Angelo Iannelli che guarda al futuro. Quali sono i tuoi progetti? 

Io guardo sempre al futuro, cerco sempre di creare, innovarmi con gli occhi di Pulcinella rivolti al sociale. I progetti sono tantissimi. Il 4 giugno presento i miei libri – 'Viaggio nella pandemia' e 'Pandemia seconda ondata. Rabbia e confusione' - a Telese Terme – poi tra i miei progetti c'è il Premio Ambasciatore del Sorriso, il Festival Le Voci di Napoli, il Party del Sorriso tenutosi con successo lo scorso 14 maggio. Tra i progetti in cantiere vorrei creare un cd con le musiche più belle o riunire tutti i doni di tanti amici artisti noti, personaggi della cultura e dell’arte, creare una mostra e pure un nuovo cortometraggio sul sociale, un nuovo libro, insomma diciamo che sono instancabile nelle idee.

Come risponde Pulcinella nel corpo di Iannelli a cos’è la vita? 

Con il suo perepé perepé perepé direbbe che la vita è un’emozione. Facciamo in modo che ogni giorno ci sia una sensazione di festa e fuochi d’artificio. Per me che interpreto Pulcinella la vita diventa una missione e il sociale una forma d’arte. È sempre bello dialogare con gli altri mostrando le proprie sensazioni perché credo che la cosa più importante sia donare con il cuore qualcosa di buono all’umanità e unirci, fare squadra, soprattutto portare avanti quelli che sono i veri valori della vita basati sul bene, sull’amore e sulla legalità.