Pari opportunità per lavoratori con disturbi dell'apprendimento

Nel marzo scorso una legge dello Stato, la 25/2022, ha riconosciuto per la prima volta diritti fondamentali a un milione e duecentomila lavoratrici e lavoratori con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, impiegati nelle aziende private. 

Si tratta di una conquista di civiltà che consente oggi ai dipendenti con questa caratteristica di utilizzare strumenti ragionevoli per ridurre le difficoltà legate al disturbo e per far emergere vere potenzialità

DSA, che in Italia interessano 3 milioni di cittadini, sono infatti neurodiversità che riguardano la capacità di leggere in modo fluente, scrivere e calcolare in modo corretto. Si manifestano in età scolare, ma accompagnano gli individui anche nell'età adulta e i problemi che li caratterizzano possono essere compensati, attraverso strumenti e strategie personalizzate. 

La legge 25/2022 lancia a imprese e sindacati la sfida di un salto culturale necessario per coltivare i talenti di ciascuno: un passo fondamentale se si considera che ogni anno 15.000 giovani con disturbi specifici dell’apprendimento entrano nel mondo del lavoro. 

Di questi temi si è discusso a Roma presso Palazzo Giustiniani in un convegno alla presenza della Vice Presidente del Senato Anna Rossomando (firmataria dell’emendamento sui diritti dei lavoratori con disturbi specifici di apprendimento accolto nella legge 25/2022), di rappresentanti dell’Associazione Italiana Dislessia (AID) e degli esponenti del sindacato, di Confindustria e di Intesa Sanpaolo, TIM, Autostrade per l’Italia e Beauty & Business S.p.A., aziende che hanno intrapreso con AID percorsi di formazione e sensibilizzazione per diventare imprese dyslexia friendly.

Cosa prevede la legge 25/2022 

Prima di tutto sarà vietata ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con DSA nei luoghi di lavoro. Inoltre, i lavoratori con DSA che liberamente sceglieranno di dichiarare la propria caratteristica potranno chiedere nei colloqui di selezione del personale l’uso di computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari, oltre al 30% del tempo in più per i test di selezione scritti. Anche i lavoratori con DSA già assunti potranno ricevere gli stessi strumenti e accomodamenti ragionevoli. Si tratta di misure praticamente a costo zero per le aziende, ma che porteranno enormi vantaggi nella vita delle lavoratrici, dei lavoratori e dell’azienda stessa. 

Ovviamente spetterà al singolo lavoratore dichiarare o meno la propria caratteristica e chiedere gli accomodamenti più opportuni. Secondo la nuova legge, inoltre, gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere applicati in tutte le occasioni di valutazione per l’accesso o il completamento di percorsi formativi finalizzati all’esercizio di attività e professioni, come gli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nonché in ambito sociale. 


Fonte: affaritaliani.it