Ubuntu: una rete per gli indifesi

(di Francesca Carlucci)

È sempre interessante soffermarsi sulle associazioni dedite al prossimo senza distinzioni né disuguaglianze, a tutela degli indifesi

Ne è la prova la positiva realtà di “Ubuntu”, organizzazione no profit di promozione sociale che difende i diritti di immigrati e rom favorendone l’integrazione, presente a Torre Annunziata

"Ubuntu è ormai una piccola realtà a Torre Annunziata e anche oltre; ha fatto delle cose bellissime e oggi più che mai c'è voglia di continuare a portare la nostra goccia d'acqua nell'oceano dell'umanità ed io finché riusciamo ad aiutare una sola persona, io ci sono! Noi ci siamo, insieme continuiamo il nostro cammino" dichiara il presidente Ndemba Dieng, attivista senegalese e studente in ingegneria informatica che vive a Torre Annunziata da più di 10 anni. 

Un progetto nato dal contatto diretto con chi necessita di aiuto, come racconta la vicepresidente Titti D’Amelio: “Ubuntu è una realtà attiva da quasi cinque anni per volontà e impulso di mia madre, Adriana Orefice, insieme a Olimpia Barba e Silvana Langella, tre insegnanti che già lavoravano nel mondo del volontariato e volevano dare una forma più precisa a questo loro impegno, svolto sia in forma laica che presso le chiese. Da qui la decisione di costituire Ubuntu proprio perché avevano comunque una spiccata sensibilità per queste tematiche e in più Olimpia Barba si era avvicinata al mondo rom a seguito della conoscenza di un campo vicino alla scuola dove insegnava a Torre del Greco”. 


Tra gli obiettivi principali, l’educazione dei minori e l’assistenza sulla parte documentale: “non ci limitiamo all’assistenzialismo, a noi interessa dare strumenti per l’indipendenza senza fare ‘la carità’ (un tipo di aiuto che, comunque, affrontiamo durante le emergenze dei nostri amici) e cerchiamo di fare rete con il Comune di Torre Annunziata e altre associazioni. Crediamo nella cultura e nell’istruzione come elemento imprescindibile di emancipazione. Inoltre, abbiamo organizzato numerosi convegni e partecipato ad altri: insomma ci diamo molto da fare”. 



Nello specifico, l’associazione mira ad accogliere i figli di immigrati di etnie diverse; tutelare i diritti dei minori in situazione di disagio sociale; promuovere campagne informative rivolte ai cittadini dei paesi da cui partono i maggiori flussi di immigrazione; appoggiare iniziative dell’Unione Europea rivolte all’accoglienza, alla solidarietà, alla difesa dell’ambiente, all’arte in tutte le sue declinazioni, allo sviluppo sostenibile facilitando l’incontro informale fra i ragazzi di etnie diverse e i propri coetanei italiani. 


Coadiuvato da Susy Vitiello, Serena Ziveri, Roberta Cuomo, Loredana Trisante (segretaria), Therese Diouf, Martha Frias, Maria Rosaria Quartuccio, Anna e Pia Pisani, Marianna Ciano, Wanda e Nunzio Barbuto, Marianeve Vitiello, Annamaria Tarallo, “Ubuntu” porta avanti tre progetti, ai quali si può contribuire donando attraverso l’IBAN IT 09 Q05018034 000 000 16734170:

- Impresa di donne a Yaridakhar, vincitore del premio A.MI.CO Award 2018; 

- Una rete per l’inclusione, doposcuola e laboratori creativi presso l’Istituto Comprensivo “G. Leopardi”; 

- Emergenza Covid-19 al fine di aiutare e sostenere chi, durante la pandemia, si è trovato in difficoltà.