rapporto di Azione contro la Fame sottolinea lo stretto legame tra conflitti e malnutrizione,

Il 77% dei conflitti ha all’origine l’insicurezza alimentare 




Un rapporto di Azione contro la Fame sottolinea lo stretto legame tra conflitti e malnutrizione, portando alla luce una serie di dati allarmanti. 6 persone su 10 che soffrono la fame vivono in un Paese in conflitto; 122 dei 151 milioni di bambini colpiti da malnutrizione cronica vivono in un Paese in conflitto



Le guerre causano la fame. La violenza, specialmente nelle guerre moderne che colpiscono in modo massiccio la popolazione civile, provoca spostamenti di massa di persone che fuggono con ciò che è rimasto, abbandonano i loro mezzi di sostentamento e si concentrano in luoghi con acqua e servizi igienici precari dove dipendono dagli aiuti umanitari per sopravvivere. Il numero di sfollati a causa della violenza è raddoppiato tra il 2007 e il 2015 esi calcola che una persona sfollata trascorra in media più di 17 anni nei campi profughi o presso le popolazioni ospitanti, creando per di più tensioni e concorrenza per le risorse naturali o l'occupazione.
Nelle guerre le colture vengono abbandonate, i periodi di semina e raccolta saltano, l'offerta ai mercati viene interrotta così come le vie di trasporto e approvvigionamento: tutto questo ha un impatto feroce sulla popolazione.

La fame cause guerre. A sua volta, l’aumento dei prezzi del cibo e delle materie prime ha scatenato molti dei conflitti attuali. In diversi contesti, come nel Sahel, l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la siccità e la competizione per i pascoli sempre più asciutti hanno generato tensioni tra le popolazioni pastorali, fino a sfociare in veri e propri conflitti.

La fame come arma di guerra.
Ed esiste una dimensione del problema che non dobbiamo dimenticare: l’uso crescente della fame come arma di guerra, attraverso l'assedio sistematico di civili, l'attacco alle infrastrutture di base per l'acqua e il sostentamento, il blocco degli aiuti umanitari. Si tratta di una tendenza in aumento in conflitti sempre più spesso combattuti da gruppi armati con poche risorse militari, che trovano quindi nella fame un’arma di guerra molto economica e praticabile.

(fonte : RS )