Il rispetto per la Storia

(di Francesca Carlucci)

Era il 16 ottobre 1943: 1.024 furono le persone strappate dalle proprie case e deportate ad Auschwitz, di cui soltanto 16 fecero ritorno. 

Nel giorno della memoria della deportazione degli ebrei del ghetto di Roma stridono le parole aberranti e offensive pronunciate ieri da uno dei manifestanti al corteo a Bologna, nel primo giorno dell'obbligo di Green Pass al lavoro, contro la senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah: "Una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e che è Liliana Segre, che dovrebbe sparire da dove è". 

Liliana Segre non si tocca, non si sfiora, ma si guarda con rispetto perché la sua vita ci ricorda le anime che non hanno avuto più una vita per colpa della disumanità. Quella fu la vergogna, di chi distrusse esistenze solo a causa dell'odio. 

Ci vuole rispetto ogni volta che si parla di un nostro simile e non è giusto abbinare, come accaduto in questi mesi, le limitazioni e le regole, conseguenze della pandemia, come lo stesso Green Pass, a ciò che subirono gli ebrei. Accostamenti infelici di chi parla a vanvera privi di conoscenza dei fatti della Storia, che non devono più ripetersi, o totalmente irriguardosi per natura.

Ci vuole educazione, sapere, ci vuole sensibilità, ci vuole amore per il prossimo.