Omofobia, bifobia, transfobia: l’uguaglianza dell'amore

(di Francesca Carlucci)

È utile che oggi 17 maggio sia la giornata internazionale contro la paura, l'avversione, il pregiudizio e la discriminazione verso l’omofobia (persone omosessuali, bisessuali e transessuali), la bifobia (persone bisessuali) e la transfobia (persone transgender e transessuali)? 

Se ci si dimentica del principio di uguaglianza o si vuole ignorare che al mondo siamo 'persone' senza distinzione alcuna e che pertanto è inammissibile ogni atto di violenza, odio e discriminazione compiuto a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere, certamente! 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità il 17 maggio 1990 ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie e ha riconosciuto che l’orientamento sessuale fa parte dell’identità di ognuno di noi,  per cui non dipende da alcuna patologia o devianza. Tutto questo dovrebbe spingere l'umanità a non considerarlo più come un problema, tuttavia c'è ancora molto da fare contro pregiudizi e discriminazioni ai danni di chi non è eterosessuale. 

L'Unione europea considera l'omofobia analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo; la nostra Costituzione all'articolo 3 sancisce che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". 

Cos'altro aggiungere per far comprendere che non c'è nulla di strano, patologico o orripilante? 

Bisognerebbe educare ai sentimenti e al rispetto iniziando sin da piccoli nel percorso di crescita: imparare che l'amore è sempre amore, non importa verso chi, ma l'importante che sia vero e autentico.