Il Vesuvio Pride a Torre Annunziata tra diritti civili e legalità

(di e foto Francesca Carlucci)

Una festa di condivisione gioiosa e colorata della vita quella del Vesuvio Pride tenutosi ieri, 4 giugno, a Torre Annunziata, che apre la stagione dei Pride in Italia. 

Un'onda di pace, libertà e gioia per le strade della città oplontina che ha partecipato con tutto il suo entusiasmo coinvolgendo persino gli esercizi commerciali al passaggio del corteo. 











Incentrato come sempre sulla lotta a ogni forma di discriminazione sull'identità sessuale, il Pride, organizzato dall’associazione Pride Vesuvio Rainbow - con il suo presidente Antonello Sannino che ha guidato il corteo - tra i colori dell'arcobaleno del suo striscione, dei cartelli, della musica, con i suoi momenti di riflessione, ha unito la difesa dei diritti civili alla lotta alle mafie e alla criminalità








Un modo per stare insieme, non esclusivo, ma inclusivo.







Un connubio perfetto tra il rispetto verso coloro che amiamo (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e famiglie arcobaleno sono esseri umani uguali a chi non lo è) e...





























...il tema della legalità, contro il malaffare e la camorra e l'etichetta di appartenere ad una terra della quale invece si deve essere orgogliosi. 






















Come risposta alla malavita, la madrina è stata Annamaria Torre. Suo padre Marcello, sindaco di Pagani, "il Sindaco gentile" come veniva spesso appellato, venne ucciso dalla camorra nel 1980, su mandato di Raffaele Cutolo, per avvertire gli amministratori pubblici che dovevano decidere sui lavori del dopo-terremoto dell’Irpinia. 






Oltre al suo intervento, a quello del sindaco prefettizio di Torre Annunziata e di alcuni sindaci della città metropolitana di Napoli, quello di Tania Sorrentino, la vedova di Maurizio Cerrato ucciso l'anno scorso dalla prepotenza malavitosa per aver protestato per un posto d'auto occupato. Quindi, la legalità, oltre i diritti e la pace, è stata messa in primo piano come desiderio di libertà, giustizia e cambiamento da ciò che è il male della nostra società. Infatti, il corteo, al quale hanno partecipato anche gli studenti delle scuole torresi e i lavoratori della Whirpool e dello Spolettificio, si è fermato a due passi da palazzo Fienga, lo storico fortino della famiglia Gionta. 






L’evento ha avuto il supporto di altre associazioni LGBT+ del territorio e di una fitta rete associativa locale, oltre che da molte sigle nazionali, dall’Arci a Libera, dalla CGIl alla UIL,  dall’ANPI all’Unione degli Studenti. Moltissimi i patrocini morali dalla Regione Campania, dalla Città Metropolitana di Napoli (presente con il Gonfalone), al Comune di Torre Annunziata a quello di Napoli, passando per gli oltre 25 comuni dell’area metropolitana: Pompei, San Giorgio a Cremano, Saviano, Pomigliano d’Arco, Caivano, Boscotrecase, Bacoli, Trecase, Piano di Sorrento, Vico Equense, Casoria, Boscoreale, Terzigno, Ercolano, Ottaviano, Portici, Arzano, Casavatore, Cardito, Massa di Somma, Volla, Giugliano in Campania, Torre del Greco, Palma Campania, Castellammare di Stabia. 




La manifestazione è stata, tra l'altro, dedicata a Fortunato Richiamo e Mimì Quartuccio al quale è stata intitolata la sede dell’Agorà in via Fusco.