Circumvesuviana: il viaggio raccontato da Giovanni Masturzo

(di Francesca Carlucci)

Come si viaggia con la Circumvesuviana? Il mezzo di trasporto più frequentato dell'area vesuviana che, con i suoi 142 km, tocca anche città culturali e turistiche da Napoli a Sorrento a quelle degli scavi archeologici di Oplonti, Pompei, Ercolano, Boscoreale-Villa Regina, Stabiae, sta trasformando sempre più, ormai da tempo, il viaggio in un'impresa titanica a causa dei continui e quotidiani disagi. 

Ne sa qualcosa Giovanni Masturzo, giovane pendolare di Castellammare di Stabia che, in modo ironico ed esilarante, racconta nella pagina Facebook da lui creata "Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti" quel che accade e che ha scritto a tal proposito anche un libro-guida su come sopravvivere ad un'esperienza del genere. 

Il tuo libro "Vesuviana state of mind. Guida semiseria al treno più pazzo del mondo" (Rogiosi Editore) è la punta di diamante del tuo racconto satirico che, già attraverso i tuoi seguitissimi profili Facebook e Instagram, illustra le assurde vicissitudini affrontate dai viaggiatori della Circumvesuviana. Qual è stato il motivo che ha dato origine a tutto questo? 

Sono un pendolare, prendo la Circumvesuviana da più di 15 anni, una tratta che sulla carta dovrebbe durare 25 minuti e che in realtà dura molto di più. Dato che io ho comunque una passione per questo tipo di comicità e ironia “derivativa” nel senso che si nutre di un mondo che già esiste – difatti, faccio una premessa, già ho pubblicato un libro nel 2009 (sono un grande appassionato di cinema e sceneggiatura) che era una guida anch’essa satirica, ironica sui luoghi comuni del cinema horror - e quindi ho deciso di fare un po’ la stessa cosa facendo una specie di indagine di mercato. Vedendo che non esistevano pagine che parlavano della Circumvesuviana su Facebook nel 2015, mi sono detto “devo provarci” perché la Circumvesuviana è ormai un micromondo rodato con tutti i suoi personaggi, le sue location, le sue situazioni, tutti questi clichè che lo alimentano - secondo me è un microcosmo tipo la Marvel, la Disney con tutti i personaggi e i luoghi comuni ossidati nel tempo - quindi mi dissi “provo a farlo”. All’inizio alla pagina dedicavo un tempo non eccessivo, pubblicavo post raramente (una-due volte a settimana), poi incominciò ad assorbire fan neofiti o veterani della Circumvesuviana e a un certo punto la pagina è diventata così grande che il materiale mi arriva direttamente da loro nella maggior parte dei casi, quindi io faccio un lavoro di ironia, ma metà del lavoro lo fanno loro mandandomi segnalazioni, foto, e più la pagina si ingrandisce più questo lavoro per me diviene, tra virgolette, un po’ più leggero. Sostanziamente è nato tutto per questo motivo. Quando devi fare qualcosa di cui devi parlare è perché lo conosci bene quindi, essendo io un pendolare che lo vivo sulla mia pelle, mi dissi “questo è il mio mondo, posso aprire questa pagina Facebook”, (la pagina Instagram in realtà è venuta molto dopo). 

Treni soppressi, mancanza di materiale rotabile, disagi vari che creano affollamento, ma anche personaggi particolari che si incontrano come il venditore di calzini, l'ambulante che chiede spiccioli, il borseggiatore... ci puoi dire il personaggio più impensabile che ti sei trovato davanti e la situazione più assurda che hai vissuto finora? 

Sì, esistono veramente decine e decine di personaggi. La mia situazione più assurda l’ho vissuta in realtà con un personaggio che non rientra proprio tra questi, all’apparenza era un personaggio normale, infatti è anche un po’ difficile da descrivere questa situazione. Un giorno mi capitò che stavo tornando da Napoli, ero allora in una di quelle postazioni a due della Circumvesuviana (postazioni molto rare ma che quando vedi libere cerchi sempre di approfittarne), comunque di fianco a me si è seduto questo signore. Ero seduto con le gambe accavallate in modo molto elegante. Questo signore incominciò a parlare con me, già da come parlava aveva un suo orientamento politico e anche etico, io mi limitavo più che altro ad ascoltare e lui mi guardava le gambe. A un certo punto si fermò e mi disse “Senti però tu non puoi tenere le gambe così perché “me pare ‘na femmenella!”. Si alzò e se ne andò lasciandomi così e questa è la situazione più assurda che ho vissuto e che mi ha creato un certo disagio. Ho deciso di non scegliere più la postazione a due perché ti tiene lontano dalle persone però, allo stesso tempo, se becchi la persona peggiore poi diventa una specie di prigione. 

Un turista entra per la prima volta in Vesuviana e ti chiede indicazioni. Cos'altro ti sentiresti di dirgli o consigliargli? 

Gli direi semplicemente di vivere la Circumvesuviana, di abbandonare tutto quello che è legato al concetto di tempo, di attesa e soprattutto di puntualità e godersi il viaggio come se fosse un’avventura, non come se fosse un mezzo di spostamento con un orario di partenza ben definiti. 

Il tuo modo di raccontare non si può definire soltanto ironico perché, con velata intelligenza, porta a riflettere sullo stato della Vesuviana. Da utente a ipotetico dirigente, da dove cominceresti per far diventare la Vesuviana il fiore all'occhiello dei trasporti campani come merita? 

Lo scopo della mia pagina è di fare satira, schernire la Circumvesuviana e chi la governa, però in realtà è - e credo che ci sto riuscendo perché me ne accorgo dal responso di molti utenti - trasformare la Circumvesuviana non più in un mezzo, ma nella destinazione, cioè la gente non deve prendere la Vesuviana per andare a vedere gli Scavi di Pompei, la gente deve andare agli Scavi di Pompei perché vuole prendere la Vesuviana. Da ipotetico dirigente non saprei dove mettere le mani perché su certe cose c’è una specie di peso oggettivo. Secondo me la Circumvesuviana rispecchia bene attualmente quelli che sono i problemi di tutto il territorio estremamente complesso come quello campano ed è una cosa estremamente complessa la Circumvesuviana con i suoi 142 km e un’infinità di stazioni - credo siano più di un centinaio addirittura tra quelle che funzionano e quelle che non funzionano più da secoli - però la Circumvesuviana esprime bene tutta la complessità a livello burocratico ed io mi limito a prendere il male per trasformarlo in un’attrattiva perché è un po’ come quando vai a fare un viaggio d’avventura in Messico, per me deve diventare la stessa cosa. 

Vista l'attuale situazione, il tuo libro prevede una seconda guida? 

Forse molto più avanti ci sarà una guida aggiornata, ma il secondo libro raccoglierà i racconti sia che prendono ispirazione da fatti realmente accaduti, sià più fantasiosi che siano al confine tra realtà e fantasy, perché poi alla fine la Circumvesuviana viaggia su quel tipo di binario, di confine. Cercando di ispirarmi a quelli che sono i miei scrittori preferiti, ho messo su un sacco di racconti ma alcuni li ho già pubblicati sulla pagina negli ultimi due anni.