Il 19 marzo si celebra la festa del papà , caratterizzata da alcune tradizioni quali le zeppole (dolci fritti) e il regalare al proprio padre dei fiori o un dono, per manifestare un gesto d'affetto. La data della ricorrenza è stata istituita per via della tradizione cattolica poiché indica il giorno della morte del Santo. San Giuseppe, simbolo della figura paterna nonché esempio da seguire in quanto padre buono, generoso e amorevole; incarna l'importanza del ruolo di padre che crea un ambiente familiare sicuro, ossia una condizione necessaria per la formazione e l'educazione della prole. La presenza di un padre pertanto, è associata ad una maggiore stabilità emotiva e ad una minore probabilità di assumere dei comportamenti problematici o devianti, da parte dei figli.
Nella società odierna i padri s'imbattono in alcune difficoltà non indifferenti, problemi economici legati al caro vita, alle problematiche nello svolgere un lavoro, o si pensi a coloro i quali riscontrano degli ostacoli nel mantenere il proprio ruolo per via di un divorzio, in seguito al quale, alcuni si vedono costretti a dormire in macchina o a chiedere un pasto alla Caritas. Bisogna sottolineare che il ruolo del padre è stato portatore di cambiamenti nel tempo: non più autoritario ma collaborativo. Si è messo un punto alla figura del padre-padrone e alle frasi di circostanza: "Se non ti comporti bene, lo riferisco a papà !". Si è passati però da un eccesso ad un altro, infatti oggi viviamo in una moltitudine di ansie, cura e protezione nei confronti dei figli e succede spesso che i bambini dettino delle "regole" agli adulti.
In questa particolare fase storica urge trovare un equilibrio, un intermezzo tra la figura del padre autoritario la cui parola è legge, senza alcuna possibilità di mediazione o di esprimere in piena libertà un'idea e il papà che concede il tutto ai figli, proteggendo a volte l'indifendibile. Ripristinare un modello educativo che possa essere utile all'adeguata formazione delle nuove generazioni, diventa necessario.
