IL BULLISMO TRA IERI ED OGGI


 IL BULLISMO TRA IERI E OGGI: DOCENTI VITTIME DI UNA CULTURA DELLA VIOLENZA 

Succede a Como, un docente di 38 anni nel separare due alunni nel contesto di una lite, riceve dei pugni e finisce a terra, con conseguenti escoriazioni e trauma alla spalla. Un ennesimo episodio di bullismo contro gli insegnanti, che negli ultimi mesi sta prendendo una forma sempre più accentuata e frequente. 

Un tempo i docenti esercitavano il proprio ruolo con dei metodi di insegnamento "punitivo", come ad esempio i ceci sotto le ginocchia. Con il trascorrere degli anni il tutto è tramutato con l'abolizione di tale esercizio, come giusto che sia, in quanto la scuola dovrebbe essere un luogo educativo privo dell'utilizzo di metodi drastici e dolorosi. Successivamente si è andati incontro al bullismo tra coetanei, con conseguenze non indifferenti per le vittime, trovatosi a fronteggiare stati d'ansia, depressivi o bassa autostima. Subire violenza in età adolescenziale mette in discussione la persona che riceve le percosse, un senso di vuoto, di inutilità, un qualcosa che segna l'esistenza, soprattutto quando il docente o il dirigente sottovaluta la situazione in assenza di un adeguato aspetto formativo o per timore. 

Oggi la situazione è degenerata, nel momento in cui un professore cerca di attenuare un contrasto tra gli studenti e a difendere una vittima, riceve gratuitamente insulti e violenze fisiche dagli allievi, o peggio dai loro genitori. La famiglia non più come figura educativa ma sostenitrice delle azioni dei figli, anche quando poste in essere come devianti. L'origine del problema poggia le sue radici nell'assenza di un adeguato insegnamento al rispetto, da parte delle figure genitoriali e dai modelli proposti dalla società. Registrare un video nel quale uno studente o un maestro subiscono azioni indecenti, al fine di pubblicarlo sui social e percepirsi migliori, per via dei followers che seguono con interesse tali vicende. Le condotte devianti stanno per rappresentare la normalità? Si è entrati nell' errata convinzione che atteggiandosi da bulli si è maggiormente accettati, diffondendo a macchia d'olio la cultura della violenza.

Urge un ripristino dei valori educativi, prima che la scuola diventi un luogo non più formativo, ma vittima di un malsano sistema.