20 MARZO: Giornata internazionale della felicità

Il 20 marzo, giornata internazionale istituita dall'ONU nel 2012 per ricordare la ricerca della felicità, uno stato d'animo positivo, un insieme di sensazioni che procurano benessere. Per imparare ad essere felici bisognerebbe vivere il presente, apprezzare le piccole gratitudini quotidiane e incrementare i pensieri positivi, senza dimenticare che non è un qualcosa da cercare all'esterno, ma presente in ogni essere umano.  

Oggi è sempre più difficile definire cosa possa essere la felicità, che viene percepita in maniera diversa da ognuno di noi. Per molti rappresenta il successo, il raggiungimento di un traguardo, per altri l'amore, per qualcuno semplicemente l'avere un pasto caldo in tavola. In una società divisa tra ricchezza e povertà, che vede nel ricco la pretesa di possedere sempre più denaro o beni materiali, e il povero la cui felicità trova spazio nelle piccole cose. Soprattutto ci si sta avvicinando sempre più al modus operandi dell'individualismo, quando la felicità dovrebbe trovare origine anche nell'ascoltare gli altri, fornire un supporto a chi vive situazioni difficili, ricevendo in cambio un semplice sorriso. Quanto enunciato non significa attribuire una colpa alla felicità personale, ma semplicemente non soddisfare il proprio ego a discapito della società, abbracciare quindi un'ottica comunitaria. Stiamo entrando nel circolo della "superbia", soddisfare un bisogno al fine di appagare la sensazione di tristezza, per poi avvertire la necessità di colmare una nuova mancanza, senza tregua, come se l'uomo non riuscisse mai a riempire quel vuoto interiore, anche perché immerso nella competitività, ma non si arriva primi calpestando gli altri. 

Dovremmo dare un valore ai sentimenti, coltivare gli affetti e valorizzare ciò che di buono circonda le nostre giornate, come citò Dalai Lama: La vera felicità proviene da un senso di pace ed appagamento interiore, che a sua volta si ottiene coltivando altruismo, amore, compassione e grazie all'eliminazione di rancore, egoismo e avidità.